L'invisibile

Ho già letto svariati romanzi di questa autrice e sono sempre una garanzia. Questa volta però la narrazione risulta un po' lenta e si disperde in maniera esagerata a descrivere particolari che nulla a che nulla aggiungono alla narrazione ma fanno perdere il ritmo.

Meno crudo dei primi della serie, la narrazione è, come sempre, scorrevole e chiara, non mancano i flashback, uno dei marchi di fabbrica dello stile narrativo della Slaughter. I colpi di scena, forse, sono di minor impatto rispetto a quello cui ci aveva abituato, ma c’è un maggior approfondimento psicologico dei personaggi. In questa storia prevalgono i loro sentimenti e le loro sensazioni che, comunque, s’intrecciano armonicamente con l’aspetto thriller della vicenda. Ancora una volta la vita di Sara s’incrocia e scontra con quella di Lena (il Detective Adams, per quanto non abbia completamente torto, non mi piace come personaggio) e l’impatto che ne scaturisce è violento, con ripercussioni anche sui legami di chi gli sta attorno, soprattutto su quello tra Sara e Will.