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Vincitore del Premio Napoli Narrativa 2019 - Vincitore del Premio Wondy di letteratura resiliente 2020
Vorremmo dirvi: fidatevi. Questo è un memoir di una potenza rara. È la storia della depressione di un giovane uomo, o meglio è la storia di un giovane uomo che guarda il suo male in faccia per cercare di capire piú che può. Usando tutte le armi che ha: l'intelligenza, la forza delle parole, la letteratura, l'arte, la musica, l'ironia, la memoria.
«Io sono l'orso, io sono la minaccia, io sono il male di cui soffro»
L'uomo che trema racconta. Guarda la sua malattia come se fosse un corpo estraneo, lo viviseziona, cerca di capire qualcosa d'importante, e di farcelo capire. È in gioco il senso di tutto, per lui, che sa che piú si è depressi «piú le cose si fissano nell'attesa di farsi ghiaccio», come scriveva Cioran. E, in un certo senso, la sua cronaca è di ghiaccio. Proprio per questo emoziona nel profondo. Le reazioni del corpo e della psiche alle aggressioni chimiche dei farmaci, la paura, i vari incontri con gli psichiatri, il rapporto con la compagna e con il figlio costretti a convivere con i tumulti della malattia. Le corse per le vie di Roma, le passeggiate nei luoghi di Giuseppe Berto, autore de Il male oscuro . E, al culmine della sofferenza, l'appuntamento che riporta in vita un antico fantasma di famiglia, il padre ripudiato. Uno spiraglio di luce, la possibilità di pronunciare, forse, la parola «guarigione». Leggere questo libro significa immergersi nel mondo di un altro fino a sentirlo completamente tuo. Significa seguire passo dopo passo, con i sensi in allerta, il percorso da una condizione di dolore assoluto a una condizione nuova e possibile. Significa, letteralmente, essere rapiti. Perché a conquistarvi sarà la temperatura di ogni riga, la pasta della scrittura, l'intelligenza febbricitante, la qualità dello sguardo. In una parola: la voce dell'uomo che trema.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Pomella mi stupisce sempre. In questo suo diario si racconta, racconta una sofferenza subdola, viscida, devastante che x chi non ne ha sofferto forse non è capibile fino in fondo. Credo che sia riuscito in una cosa difficilissima. Raccontare la sua psiche. Bravissimo
una vera scoperta
Pomella ha una scrittura piano, alla volte il fraseggio diventa di notevole qualità ma si autocontrolla, mantiene la calma, forse proprio per evitare di entrare in tensione, per non rischiare di tremare. Una storia circolare di rottura e riparazione, dove non tutto quello che è andato a pezzi può tornare al suo posto, ma qualcosa sì.
Recensioni
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