«Il percorso di Nicoletta Mondadori, dalla prima luminosa innamorata lettera al padre - il celebre Alberto - a questo seducente L'uomo dei libri è come quello di un bombo di Emily Dickinson attorno al suo fiore prediletto, un continuo allontanarsi per meglio ritornare, ma con una sapienza di volo e di ronzio col tempo sempre più affinati. La lingua batte dove il dente duole, ritratti di madri, padri, figli, di altre figure parentali, ritratti di famiglia suoi ma anche, di riflesso, del lettore, disamore e amore alternati come nei destini nostri, limpidezza di scrittura attraversata da ombre e da un'inquieta tensione lirica, come scrisse Maurizio Cucchi. Preziosa affabulatrice, Nicoletta Mondadori sa donare il piacere di leggere.» - Vivian Lamarque, Corriere della Sera
Quando ricorda, è come se Françoise maneggiasse una farfalla che si disfa sotto l’impazienza lieve del suo sguardo. Non le basta più amare il passato nella casa di La Rochelle in cui risiede il segreto di una felicità inattaccabile: la stravaganza rassicurante di una famiglia di personaggi bizzarri e la solitudine circondata di libri, che la separa dalle sorelle ma la avvicina al padre, la silenziosa adorazione per la madre e la certezza di dover cercare la felicità altrove, lontana da lì. Françoise ricomincia da Bordeaux per conoscere finalmente quelle passioni vagheggiate nei libri, come se si potesse cogliere in un gesto la verità di un’esistenza. Ma non c’è mai una storia sola: si vive immersi in un crocevia di destini; e non basta incontrarsi, bisogna sapersi riconoscere. Così l’uomo che si aggira in libreria maneggiando i libri con grazia antica diventa per lei l’unica ossessione da raggiungere. Prima c’è l’università, ci sono gli amori senza nido, la consapevolezza del proprio corpo per scrollarsi di dosso l’infanzia una volta per tutte, e poi la scoperta che i bambini, i vecchi e i cani appartengono allo stesso limbo ineffabile della poesia. Finché un giorno irrompe la vita e diventa tutto velocissimo. La felicità fugge in avanti e Françoise è sempre un passo indietro: è il tocco di Nicoletta Mondadori, miracolato da rivelazioni smosse dal velo di una reticenza combattuta, a saldare lo scarto tra la coerenza con cui ci vedono gli altri e le contraddizioni in cui fatichiamo a riconoscerci, quasi che l’ossimoro oltrepassi il paradosso per diventare il respiro stesso della vita.
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