E l'uomo venne sulla terra. Creazione o evoluzione?

I libri di Facchini rappresentano un'ottima introduzione alla paleontologia e, soprattutto, alla paletnologia, cioè allo studio delle origini della cultura umana (consiglio a questo proposito l'ottimo "Le origini dell'uomo e l'evoluzione culturale", Jaca Book). L' Autore è anche sacerdote cattolico, pero' le sue esposizioni sono molto equilibrate e oggettive, senza mai scadere nell'ideologia o nelle prese di posizione confessionali (in questo senso Facchini potrebbe rappresentare un valido pendant a certe follie etologiche alla Walter Burkert). Certo, la domanda "Come tenere insieme i dati della scienza, che ci parlano di una catena lunga milioni di anni dai primi ominidi fino a noi, con l'affermazione della fede sulla creazione dell'uomo da parte di Dio?" non è che la punta di un iceberg di domande interessantissime, ad esempio: perchè tra gli innumerevoli miti cosmogonici dovremmo proprio considerare quello biblico come punto di partenza? l' Autore è propenso a riconoscere un "disegno intelligente" nell'evoluzione dell' umanità, ma ancora mi chiedo: come si concilia questo "disegno intelligente" con Hiroshima o Auschwitz, con le innumerevoli tragedie anonime della Storia? consideriamo infatti che la nostra prospettiva individuale è storica piu' che paleontologica. Concludo: personalmente mi sembra che a spiegare l' "evoluzione" concorrano piu' i miti gnostici del demiurgo funesto e incapace che non il mito biblico del Dio buono e provvidente.