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Ai tempi di Solimano il Magnifico e di Carlo d'Asburgo sul trono imperiale, un corsaro cartografo approda in terra d'Otranto. Forte di una penna scorrevole, chiara, rigorosa e avvincente, il racconto fluisce rapido e incalzante, trainando il lettore con gradevole leggerezza in un passato avventuroso popolato di corsari, assedi, saccheggi, sullo sfondo esotico di un Mediterraneo trafficato da sogni, naufragi, scrigni e bauli, scimitarre e archibugi. Protagonista indiscussa la costa salentina nei pressi d'Otranto, una terra attraente e accogliente di cui il narratore non esita ad elogiare le bellezze, tradendo quell'amore incomparabile per la propria terra che sa dialogare con i suoi "figli". A descriverla un occhio puro e critico al contempo, che offre una prospettiva nuova, senza il pregiudizio della storia ufficiale: così "corsari" non sono solo i saraceni, ma tutti gli stranieri che hanno impropriamente sfruttato, domato, asservito… Tante le figure che animano questa storia: il giovane mozzo Celestino, il "turco" Achmet, l'indiano Ichbal, il barone Belisario Petrarolo signore di Burbanio (Borgagne), la Malombra, Pompeo il letterato, un cantastorie alla maniera di Ariosto e Tasso (forse alter ego dello scrittore) e il protagonista Piri Re'is, il corsaro cartografo, un "duro" dal cuore tenero. L'avventura si interseca velatamente con la storia e l'eziologia: il gusto etnografico riaffiora nei nomi dei luoghi, delle persone,delle tradizioni salentine: Rocca (Roca), Burbanio (Borgagne) … L'autore, salentino "DOC", scava nel passato, ricerca le fonti con la tenace e appassionata volontà di non farlo morire, certo del valore della tradizione nel rafforzare l'identità e valorizzare l'umanità. Poi, nutrito di immagini, parole e storie, affida alla voce narrante il compito di accompagnare il lettore in un piacevole viaggio temporale all'indietro, dove l'ignoto alimenta l'immaginazione e la fantasia colora la realtà. Un romanzo per tutti. Giovanna Amoroso
Questo affascinante romanzo storico ricrea, con rapidi colpi di pennello, un ritratto del Salento multiculturale del Cinquecento. Nel triangolo di terra che separa Roca, Otranto e Borgagne si incontrano e si scontrano i popoli del Mediterraneo: corsari ottomani, nobili salentini, artigiani ebrei, soldati spagnoli e guerrieri albanesi. Le loro avventure si inseguono una dopo l'altra, in rapida sequenza, tenendo il lettore incollato alla pagina e tratteggiando un tempo ormai lontano ma che riprende vita, respiro e colore in questo libro. Un romanzo davvero interessante e piacevole, con protagonisti inusuali e avvicenti, dove la Storia si sposa perfettamente con la finzione letteraria. Consigliatissimo!
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