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Luigi Garlando dà vita a un romanzo pirotecnico dove, a colpi di endecasillabi e battaglie reali, un adolescente di oggi dovrà vedersela con il più illustre e scatenato dei maestri: Dante Alighieri.
A Firenze c’è una sontuosa villa cinquecentesca, la Gagliarda, residenza dei Guidobaldi e sede dell’impresa di famiglia. È lì che vive Vasco, quattordici anni, un bullo impenitente abituato a maltrattare professori, compagni e famigliari. A scuola Vasco fa pena, in compenso è imbattibile a Fortnite, progetta di diventare un gamer professionista e ha già migliaia di follower. Perché Vasco è così, sa di essere in credito con la vita e di avere diritto a tutto. Finché un giorno, a sorpresa, viene battuto da un avversario che si fa chiamare Dante e indossa il classico copricapo del Poeta. “Oh Guidobaldi, becca Montaperti! Or mi conoscerai, vil ghibellino. Ben ti convien tenere gli occhi aperti” chatta il misterioso giocatore. Ma chi è? E perché parla in versi? Appena può, Vasco torna in postazione e cerca la rivincita per umiliarlo come solo lui sa fare, senza sapere che la più esaltante e rivoluzionaria sfida della sua vita è appena cominciata.Un libro meraviglioso che ho letto ai miei figli di 10 e 12 anni italiani solo al 50%, che crescono in Germania. Mi ha aiutato ad avvicinarli alla figura di Dante, a Firenze, all'Italia e all'italiano partendo da elementi a loro ben noti (Fornite e il calcio). Il libro trasmette importanti valori, aiutando i ragazzi a capire cosa conta davvero nella vita. Ci siamo spesso emozionati e non nascondo che delle volte dovevo fare pause per rimandare giù le lacrime...
Un libro che strizza l'occhio ai ragazzi parlando poco di Dante e tanto dei peggiori videogiochi da loro amati. Scritto in modo scorrevole. A qualcuno piacerà. Per me si poteva evitare.
Non mi ha fatto impazzire...
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