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Recensioni Vera

Vera di Elizabeth von Arnim
Recensioni: 4/5
Una giovane donna e un vedono affascinante. Tra loro, il mistero della scomparsa della prima moglie.

«Magistrale, nel romanzo, il progressivo svelarsi della personalità del marito, viva via ritratto come un mostro di egoismo e supponenza, con guizzi di sarcasmo freddo ma feroce. Ed è avvolgente lo stile limpido, pacato e attento ai minimi dettagli della quotidianità, secondo un gusto dei piccoli rituali tipico della letteratura femminile inglese.» - Leonetta Bentivoglio, la Repubblica

«Con un’innegabile dose di perfidia la von Arnim non ce lo rivela: ma quello che davvero conta in questa storia non è il finale. È tutto quello che c’è prima, la lucidissima, sferzante parabola di una amore che può diventare modalità di sicura asfissia.» - Maria Vittoria Vittori, Liberazione

«Non c’è violenza fisica, ma è come stare a letto con l’assassino.» - Cristina De Stefano, La Stampa

«L’abile finale a sorpresa serve di monito alle donne, anche a quelle di oggi.» - Angela Bianchini, La Stampa

La ventiduenne Lucy Entwhistle, viso e corpo da bambina, è rimasta sola al mondo dopo che l'adorato padre se n'è andato per sempre. Confusa e infelice, mentre affranta si stringe al cancello di casa viene turbata dalla comparsa di Everard Wemyss, un bell'uomo maturo anch'egli vestito a lutto. Sua moglie Vera è morta da poco, in circostanze misteriose. Prima che Lucy possa rendersene conto, Wemyss entra nella sua vita facendosi carico di ogni incombenza, dall'organizzazione del funerale del padre alle cure della dolce zia Dot, e ben presto di Lucy stessa, del suo corpo e della sua anima. Lei lo ripaga di un amore devoto, grata della sua protezione e del suo senso dell'umorismo. Ma nella casa intrisa di rituali in cui lui la porta a vivere, sì addensa il mistero della morte di Vera. Scritto diciassette anni prima di Rebecca, la prima moglie, questo libro - che la von Arnim stessa considerava il suo romanzo migliore - anticipa le atmosfere inquietanti del thriller di Daphne du Maurier che Alfred Hitchcock riprenderà nel celebre film omonimo: Vera è un'indagine nei labirinti dell'amore, della violenza e della morte, a partire del potere degli uomini nel matrimonio e dalla debolezza delle donne innamorate.)
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