L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2024
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro di una noia mortale. Ho cercato di tenere duro, mi dispiace molto mollare un libro, ma man mano che andavo avanti mi domandavo che senso avesse perdere tempo in questo modo. Ho amato moltissimo Middlesex, ma in questo non sono veramente riuscito sa trovare alcun motivo di interesse!!! Sconsigliatissimo!!!!
Bellissimo romanzo. Tema delicatissimo affrontato in maniera impeccabile. Il libro è scritto davvero bene (impressionante che sia un'opera prima) e scorre velocemente. Consigliatissimo
E'una storia strana, bizzarra, ma magnetica e ben scritta. Mi è piaciuto, e lo consiglio.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
scheda di Thomson, G., L'Indice 1995, n. 1
scheda pubblicata per l'edizione del 1994
Il suicidio, afferma Kant, è l'unica azione completa, l'atto 'stricto sensu' svuotato di ogni possibile contenuto patologico. Le sue conseguenze invece, come il seducente primo romanzo di Jeffrey Eugenides "Le vergini suicide" dimostra brillantemente, non sono che contenuti patologici. Dopo l'ultimo dei suicidi delle misteriose ragazze Lisbon a cui fa accenno la prima pagina, si ode un coro di uomini in lutto, senza nome, setacciare l'affollata soffitta della memoria. Una infinita lista di "reperti" svela la natura del solaio rievocativo: è un sito troppo imperfetto per reggere gli ideali fragili ed esigenti delle sorelle Lisbon che, durante le loro brevi vite, sembrano fluttuare come fantasmi mitici di donne greche impiccate. L'astuzia di Eugenides sta nel collocare i suicidi all'inizio del romanzo trasformando così ogni particolare della vita delle sorelle, anche quelli più banali, in un sinistro presagio della tragedia a venire. In questo modo il suicidio non è l'effetto ma, retroattivamente, la causa di tutto. "Le vergini suicide" è un testo saturo di meticolosità in cui i narratori elencano in modo maniacale tutti gli oggetti che li legano alle sorelle: il loro lutto diviene una forma di raccolta e consumo di prodotti seriali che, immersi nel nero di seppia del loro dolore solitario, assumono un'aura di sacralità e importanza. Paradossalmente è proprio attraverso questo tentativo di spiegare e integrare simbolicamente i suicidi che emerge la chiarezza kantiana dell'atto. Col susseguirsi di goffe teorie e generalizzazioni volte a spiegare "qual è il problema dell'America" le sorelle spente si fanno sempre più distanti, eteree, cristalline, come una stella morta che continua a brillare in un'area che è mera differenza, pura virtualità. Il finale è una coda mozzafiato di reminiscenze nabokoviane in cui i narratori chiamano ossessivamente le sorelle "perché escano dalle stanze in cui sono entrate per trovare la solitudine eterna".
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore