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Peccato, non leggevo Carlotto da un po' e ci sono tornato con voglia e curiosita'. Ma siamo lontanissimi dai tempi di "Arrivederci amore, ciao". Comunque leggibile.
Mamma mia. Poco brio, poco suspence, un fumetto di paperinik è più avvincente.
Leggerò ancora Carlotto
Credo sia il primo libro di Carlotto che leggo e mi è piaciuto tantissimo. La provincia ritratta nello specifico è quella di Bergamo, cioè la mia, e non quella veneta, come diceva un altro recensore, ma lo spirito si può certamente riconoscere in tante altre realtà del Nord Italia, dove le persone sono valutate dai soldi posseduti (e non ostentati, ma sono cmq quelli che fanno la differenza) e dall'attitudine al lavoro, la cui dedizione deve essere assoluta. E mi ritrovo anche nel razzismo strisciante, che non è certo dell'autore ma della realtà che racconta. Bravo, caustico, esagerato ma non tanto (purtroppo....).