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Dettagli

2022
Tascabile
28 giugno 2022
240 p., Brossura
9788817163637

Descrizione

Bruno Manera e Federica Pesenti sembrano una coppia felice. Lui è un ricco cinquantenne, lei di anni ne ha trentacinque ed è l'erede di una dinastia di imprenditori della “valle”, operoso distretto del Settentrione dove dominano i maggiorenti, l'élite dei capitani d'industria che ha costruito l'ordine del duro lavoro per tanti, del profitto per pochi e delle menzogne per tutti. Su insistenza di Federica, Bruno accetta di trasferirsi in paese, varcando la frontiera invisibile della provincia profonda. Ma quando Manera comincia a subire una serie di gravi atti intimidatori, la situazione precipita. Ad aiutarlo c'è solo Manlio Giavazzi, un vigilante dalla vita sfortunata, convinto che certe faccende vadano risolte tra paesani. Poi il caso gioca un tiro mancino e in una girandola di fulminanti colpi di scena scivoliamo nelle pieghe di un mondo marcio – il nostro – in cui l'amicizia è il vincolo di un'associazione a delinquere, l'amore una speculazione, il matrimonio un campo di battaglia, la solidarietà tra conterranei un patto d'omertà e la famiglia una connection criminale. Massimo Carlotto strappa la maschera a personaggi avvelenati dagli inganni delle loro doppie vite, perché l'avversario è chi ti dorme accanto e il nemico è colui di cui ti fidi. Nel segno della fatalità sovverte la logica del poliziesco, mostrando senza reticenze la ferocia inconfessabile della brava gente e inchiodandoci all'enigma che nessuna detection può risolvere: il mistero di chi siamo davvero.

Valutazioni e recensioni

3,7/5
Recensioni: 4/5
(30)

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Recensioni: 5/5

Peccato, non leggevo Carlotto da un po' e ci sono tornato con voglia e curiosita'. Ma siamo lontanissimi dai tempi di "Arrivederci amore, ciao". Comunque leggibile.

Recensioni: 5/5

Mamma mia. Poco brio, poco suspence, un fumetto di paperinik è più avvincente.

Recensioni: 5/5

Leggerò ancora Carlotto

Recensioni: 5/5

Credo sia il primo libro di Carlotto che leggo e mi è piaciuto tantissimo. La provincia ritratta nello specifico è quella di Bergamo, cioè la mia, e non quella veneta, come diceva un altro recensore, ma lo spirito si può certamente riconoscere in tante altre realtà del Nord Italia, dove le persone sono valutate dai soldi posseduti (e non ostentati, ma sono cmq quelli che fanno la differenza) e dall'attitudine al lavoro, la cui dedizione deve essere assoluta. E mi ritrovo anche nel razzismo strisciante, che non è certo dell'autore ma della realtà che racconta. Bravo, caustico, esagerato ma non tanto (purtroppo....).