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Un libro necessario per adulti e ragazzi. Centra il punto sulla diatriba tra il bene e il male e dell'equilibrio che ci deve essere tra le due forze.
Schedato come romanzo per ragazzi, ritengo piuttosto che si tratti di una “Operetta Morale” (ancorché non leopardiana). Una lettura socio-politica potrebbe dare spunti di riflessione molto interessanti. Intanto il fatto che in ognuno di noi si racchiudano due personalità, una buona e una malvagia, richiama il famoso romanzo di R.L. Stevenson Lo Strano Caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde. Più sottile è l’interpretazione dell’esito della cannonata turca, che scinde il visconte Medardo di Terralba in due metà: è curioso che sopravviva solo la metà destra (malvagia) e muoia la metà sinistra (buona). Così, quando il visconte torna a casa, sparge terrore e morti in tutto il suo regno. Va ricordato che questo testo fu pubblicato nel 1952, con un’Italia uscita in rovine dalla Seconda Guerra Mondiale e semi-distrutta da un ventennio di dittatura fascista. E’ plausibile che Calvino abbia voluto, nel percorso di malvagità commesse da Medardo al suo ritorno a casa, ricordare le malefatte dell’epoca della dittatura dei fasci e rammentarci che non c’è scampo quando i governi di destra raggiungono il potere. Al contrario, il fatto che la metà sinistra fosse “buona” potrebbe essere un omaggio ai partiti popolari che subirono una disfatta alle prime elezioni, dove la DC prese di prepotenza il potere (Calvino aveva combattuto nelle brigate partigiane ed era divenuto militante attivo del PCI). All’improvviso, a Terralba, compare una “mezza” figura che compie opere di bene: è la metà sinistra tornata in vita! S’instaura una lotta tra opere di bene e di male così esasperata che gli abitanti della contea si ritrovano “perduti tra malvagità e virtù ugualmente disumane”. Come uscire dall’impasse? Occorrerebbe una sintesi tra le due metà in una singola entità. Geniale intuizione di Calvino che sembra preconizzare quanto sta avvenendo in Italia al momento in cui scrivo questa recensione (luglio 2021): un governo guidato da un personaggio super-partes (Draghi) che unisca "destre e sinistre".
Il visconte dimezzato è un libro che non avevo piacere ad iniziare a leggere dando per scontato non fosse autoconclusivo visto che faceva parte di una trilogia. Scoperto che in realtà si trattava appunto id un’opera autoconclusivo, la seconda cosa che mi ha sconvolto è la brevità del romanzo. Un’opera breve e piuttosto semplice, eppure allo stesso tempo davvero bella da leggere. Mi dispiace per la quarta di copertina che mi aveva leggermente deviato con la questione del buonismo, cosa che invece si sente molto meno presente nell’opera. Bellissime e particolari anche le illustrazioni.
Recensioni
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