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Voci. Antropologia sonora del mondo antico - Maurizio Bettini - copertina
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Voci. Antropologia sonora del mondo antico
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Voci. Antropologia sonora del mondo antico - Maurizio Bettini - copertina
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Descrizione


La nostra vita è immersa nei suoni. Clacson di automobili, squilli di cellulari, un'infinità di rumori e voci umane della cui esistenza non ci accorgiamo neppure più. La nostra vita si svolge - all'interno di una vera e propria fonosfera. Ma qual era la fonosfera degli antichi? Di certo conteneva sonorità che noi abbiamo perduto, come il colpo di martello dei fabbri o il cigolio dei carri. Ancor più presenti, però, erano le voci degli animali, ossia ragli, nitriti, belati, grugniti, cinguettii, ma anche il caccabare delle pernici, il iubilare dei nibbi, il drindrare delle donnole. Per gli antichi queste voci predicevano il futuro e annunciavano le stagioni; mentre i canti degli uccelli, in particolare, erano capaci di resuscitare tracce di antichi miti e di fornire a musicisti e poeti uno straordinario serbatoio di "memorie sonore". Questo libro è dunque un viaggio in un mondo di voci ormai mute per sempre. Voci di animali ma anche voci di uomini, come quelle di profeti e glossolalici, voci che non possiamo più udire perché il tempo le ha ormai inghiottite; ma la cui registrazione scritta, rintracciata in testi remoti e spesso poco noti, conserva immagini e memorie di grande fascino.
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Dettagli

2018
8 febbraio 2018
322 p., ill. , Brossura
9788843089987
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Indice

Indice

Abbreviazioni
Ringraziamenti
Prefazione

Preludio. La fonosfera

1. Un’enciclopedia sonora
Or dov’è il suono di quelle antiche belve? - Archivi poetici - Domande e risposte - Breve digressione: nemici e amici degli animali - A ciascuno la sua «lingua» - L’enciclopedia al carnevale del linguaggio

2. Versi di uccelli, cinguettii di poeti
Voci di voci - La Babele degli animali - I «versi» degli uccelli poeti - Il canto dei poeti uccelli - Il mangiatore di canti

3. Stonati imitatori
Il porcello di Parmenonte - Identità sonore - Dio non vuole - La peggiore delle ingiustizie

4. Icone sonore
Voci che giungono da “altrove” - Parole degli antenati - Icone sonore - Voci di donnola

5. La voce si fa densa
Fischi, gemiti, invocazioni e altri comportamenti sonori - Voces che narrano storie - Bisticci di innamorati e incubi di adulteri - Il milvus: uccello contadino - Jodler campestri - Un raglio innocente?

6. La voce si fa ambigua
Fantasmi, baccanti e lupi mannari - Lepri e streghe

7. Uccelli che parlano o “sono parlati”
Riarticolazioni sonore - Il canto delle pernici - Musiche in «style oiseau» - «Un cocco! ecco ecco un cocco un cocco per te!» - Primitivismo sonoro e fascinazione perlocutiva - Cuculo, dove hai dormito? - Le phonái di Aristofane - Vocalità narrative

8. Uccelli che cantano miti
Nomi e lamenti - La sete del corvo e il nitrito degli uccelli - La signora fa il caffè

9. Glossolalie
Glossolalie greche? - Fra suono e verso (e viceversa) - Paolo, il nóus esige un interprete - Sacre imposture e autoesegesi - I dolori del giovane Simon

10. Me l’ha detto l’uccellino
I poteri dell’indovino - Le avventure di Melampo - La saliva, dalla lingua alle orecchie - Il pollice della conoscenza - I filtri di Democrito e altri mirabilia del mondo classico - Articolazioni divinatorie - Strumenti sonori

Finale. Il suono e il senso

Note
Appendice
Bibliografia
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Costanza
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Questo libro per me è stato una folgorazione e ha segnato il mio modo di approcciarmi alla materia umana e... animale (da appassionata di animali, l'ho acquistato anche per cogliere sfumature di come gli antichi percepissero la natura e la relativa sfera sonora). Scritto con intelligenza penetrante e immenso acume interpretativo, fino a sconfinare nella pura poesia divulgativa. Lo stupore ad ogni pagina è stato tale che difficilmente dimenticherò le informazioni contenute in questa opera che in fondo suona essa stessa come una canzone e raccoglie materiale raro e prezioso.

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Antonio
Recensioni: 5/5

Quanto la fonosfera antica era diversa dalla nostra? Certo gli antichi greci e i popoli latini non avevano i rumori di un cellulare che squilla o di un clacson che suona o (e questo, forse, è meno scontato) il tintinnare delle campane; gli erano, però, familiari i colpi del malleus del fabbro, della mola che macina le olive, i cigolii dei carri o ancora il sibilo di una frusta. Ma non sono solo i suoni ad essere cambiati ma anche il loro significato: i versi degli uccelli, ad esempio, potevano rappresentare un auspicio che un augure era un grado di interpretare, oppure potevano essere riarticolati per “riprodurre” parole o frasi di senso compito (famoso il caso del canto dell’upupa, della rondine e dell’usignolo che, agli antichi, sembravano mettere in scena la vicenda di Tereo, Filomela e Procne). Non solo, quindi, fonosfera ma anche semiosfera antica. In definitiva, questo libro è un affascinante viaggio in un mondo fatto di voci e di suoni ormai perduti, che non solo non udiamo più ma che, anche, non ci parlano più…

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Maurizio Bettini

1947, Bressanone

Classicista e scrittore, insegna Filologia classica all'Università di Siena dove ha fondato il Centro Antropologia e Mondo antico. Per Einaudi ha pubblicato i romanzi In fondo al cuore, Eccellenza (2001), Le coccinelle di Redún (2004), Con l'obbligo di Sanremo (2013), oltre a numerosi saggi, tra cui i celebri Il ritratto dell'amante (1992), Voci. Antropologia sonora del mondo antico (2008), Vertere. Un'antropologia della traduzione nella cultura antica (2012), Con l'obbligo di Sanremo (2013), A che servono i Greci e i Romani? (2017) e Il mito di Medea (2017).Nel 2014 pubblica per Il Mulino Elogio del politeismo. Quello che possiamo imparare dalle religioni antiche, cui seguono Il grande racconto dei miti classici (Il Mulino, 2015) e Radici. Tradizioni, identità, memoria...

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