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Recensioni Zitta! Le parole per fare pace con la storia da cui veniamo

Recensioni: 5/5
Un romanzo «terapeutico» che aiuta chi ha vissuto relazioni disfunzionali a trovare una nuova coscienza di sé e del proprio stile relazionale.

"Non a tutti è successo di essere amati, curati e accuditi in modo generoso e disponibile, quando eravamo bambini. Purtroppo questo fatto non è modificabile. Il passato non si cambia. Ciò che però possiamo cambiare è il nostro presente e il nostro futuro. Se prendiamo consapevolezza del buio che ha abitato una parte della nostra vita, allora potremo trasformare questa consapevolezza in luce."

«Noi siamo relazioni.» Quanto le relazioni, soprattutto quelle primarie, possono segnare la nostra vita personale e di coppia? Quanto possiamo invece liberarci del passato imparando a rapportarci con gli altri in modo sano e corretto? Tra le relazioni d'amore, quella con la figura materna risulta fondamentale. Se la madre non è in grado di fornirci un amore e un sostegno che vadano oltre il semplice accudimento, è probabile che tutta la nostra vita verrà segnata da una ferita originaria che condizionerà il nostro futuro. Questo è quanto accade a Angela, la protagonista di Zitta! Da sempre Angela avverte un rifiuto da parte della madre – che già alla nascita sceglie di non allattarla –, incapace com'è di stabilire un rapporto positivo con questa figlia, così diversa da lei, che vada oltre la critica dei suoi comportamenti e il confronto continuo con la sorella, mite e laboriosa. Questo trauma mai ricomposto la porterà, nonostante l'affetto che prova verso i suoi fratelli più piccoli, ad allontanarsi presto dalla casa dei genitori. Ed è solo l'inizio: la storia di Angela è una storia di fughe, soprattutto da chi cerca di amarla. Fuga dal primo innamorato, fuga, emotiva se non fisica, dal marito Alfredo, che non riesce a coglierne la complessità. Ma non sempre una ferita d'amore all'origine porta a risultati così catastrofici. Anche Chiara, la figlia di Angela, è cresciuta da una madre dal comportamento ambivalente, eppure si mostrerà più adulta di quei due genitori rimasti prigionieri del passato e ingessati in ruoli di cui non riescono a liberarsi. Fino a un evento tragico che rimetterà tutto in gioco e costringerà i protagonisti a una riflessione sulle proprie relazioni, per giungere a un finale imprevedibile. Questo romanzo, che richiama la «teoria dell'attaccamento» di John Bowlby, ci aiuta a capire come funzioniamo nelle relazioni della nostra storia personale. Ogni capitolo infatti è seguito da un approfondimento che trae spunto da una parola chiave relativa al capitolo stesso e che ci guida verso quelle domande che ci fanno riflettere e fanno luce sulla nostra esperienza personale. Un romanzo «terapeutico» che aiuta chi ha vissuto relazioni disfunzionali a trovare una nuova coscienza di sé e del proprio stile relazionale. )
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