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LA RAGAZZA CON LA BICICLETTA ROSSA Autore: Monica Hesse - Editore: Piemme Questo non è solo un romanzo sull'olocausto, perché l'autrice ci racconta anche di un piccolo tradimento all'interno della grande guerra e di come una decisione presa in una frazione di secondo possa mutare il corso di diverse esistenze. Il fatto poi, che la ns protagonista si ritrovi a risolvere un giallo, ovvero la scomparsa della ragazza dal cappottino azzurro, rende il tutto particolarmente coinvolgente. Per quanto mi riguarda, un gran bel lavoro. La copertina poi, è proprio bella. Consigliato ✅
Dopo aver letto molti romanzi sulla seconda guerra mondiale e sulle drammatiche storie legate alla Shoah, questo romanzo apre una finestra sui Paese Bassi durante il conflitto. L’invasione del paese da parte dei tedeschi, le privazioni, e il coraggio di molti, che a rischio della propria incolumità, diedero il loro contributo per arginare l’orrore. Hanneke è una ragazza che sfida l’autorità cercando beni introvabili e vendendoli a chi ha ancora soldi per poterseli permettere: il mercato nero per lei è un gioco, una sfida e un modo per andare avanti, fino a quando si troverà invischiata in una storia in cui in ballo non ci sono beni di prima necessità ma vite. Costruito come un giallo, con un’indagine e una lotta contro il tempo, ricostruisce il movimento studentesco clandestino e la loro lotta per sottrarre vite umane alla follia nazista. Con un finale inaspettato e i sentimenti che prevalgono nel bene e nel male su tutto. Due amiche del cuore, il tradimento, l’affetto, il senso di colpa, la voglia di fare qualcosa. Una famiglia sterminata dai nazisti a causa dell’amore, della gelosia, di una parola di troppo. Intenso
Libro di amicizie tradite durante l'olocausto raccontate dalla voce non di un diretto interessato, ma di chi ci stava attorno ed ha lottato per gli altri.
Recensioni
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Le storie ambientate durante la Seconda Guerra Mondiale continuano ad appassionarci, forse perché l’incredulità che talvolta proviamo di fronte all’orrore accaduto ha bisogno di essere smentita dalla concretezza dei fatti. Monica Hesse ha pubblicato in questi giorni per Piemme “La ragazza con la bicicletta rossa”, un romanzo young adult capace di appassionare anche i lettori più maturi, che vi trovano una storia di coraggio e amicizia ispirata a classici del passato.
La storia è ambientata nel 1943 ad Amsterdam, nel pieno delle leggi razziali e dell’occupazione nazista. I tedeschi sono descritti come crudeli invasori, che hanno tolto ogni libertà e voglia di vivere nella città olandese. La protagonista, Hanneke, è una ragazza scaltra e coraggiosa che per mantenere la famiglia lavora part time in un’agenzia di pompe funebri e per il resto della giornata fa consegne per il mercato nero. Un giorno, per caso, viene coinvolta nella ricerca di una ragazza ebrea misteriosamente scomparsa e da quel momento le sue giornate perfettamente scandite dalla routine subiscono un’accelerazione: tramite Ollie il fratello di Bas (ragazzo di cui era innamorata prima della guerra), entra a contatto con la resistenza e non riesce più a guardare il mondo con gli stessi occhi di prima. La sua abilità nel dire bugie e nell’escogitare piani per raggirare i soldati tedeschi ora le sarà molto utile per altri scopi…
Monica Hesse ci conduce, attraverso i pensieri di una ragazzina speciale, piena di segreti e in fondo bisognosa di protezione, dentro il dramma fisico di una guerra che costringe ognuno alla solitudine, alla diffidenza, alla paura. La città si trasfigura e le sue piazze, le sue vie non sono più luoghi di lavoro, svago, incontro, ma posti in cui si incontrano voci straniere, autoritarie e un’umanità cinica che cerca di sopravvivere schiacciando gli altri. Contro di essa una generazione di ragazzi che non può fare a meno di lottare per la libertà, anche a costo della vita.
«Se fossi più piccola, mi raggomitolerei con la cioccolata tra le mani e racconterei alla mamma la mia dura giornata. Se non dovessi tenere insieme questa famiglia, racconterei ai miei genitori che mi è stato chiesto di fare qualcosa di troppo grande per me e lascerei che la mamma mi accarezzasse i capelli» (p.59). Hanneke è una ragazzina bisognosa d’affetto in un mondo travolto dalla guerra, chiamata a fare qualcosa che sembra superiore alle sue forze. Per questo la sentiamo tanto autentica e vicina al nostro immaginario: è quello che in fondo hanno fatto molti, in quell’epoca.
La scrittrice spiega così l’interesse che riveste questo periodo storico e quindi la sua scelta di ambientarvi il romanzo: «Credo che la Seconda guerra mondiale sia una guerra che la gente sente tuttora molto vicina, per diverse ragioni. Innanzitutto – e questa è un’osservazione abbastanza ovvia – perché è stata una guerra mondiale. Perché sono stati coinvolti Italia, America, Giappone, Russia e Nord Africa. In ogni ricordo di questa guerra c’è sempre una parte di noi, è un’esperienza condivisa del nostro tempo, che tutto il mondo ha attraversato. Inoltre, la gente allora conduceva vite simili alle nostre: andavano al cinema, ascoltavano musica alla radio, le donne avevano iniziato a lavorare e indossare i pantaloni! E’ un momento storico in realtà molto vicino alla nostra epoca: un periodo in cui si iniziava a servirsi delle tecnologie moderne anche per commettere i peggiori atti di barbarie, proprio come oggi. Sono affascinata da questo e non riesco a smettere di interrogarmi per capire questi fatti»
Recensione di Barbara Bottazzi
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