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«Ma il mondo merita di essere amato? Oppure, a causa del prezzo altissimo di dolore che esso impone, meriterebbe disprezzo, avversione, persino odio?»
«Un libro affascinante, forse il suo lavoro più ardito» – Gad Lerner, la Repubblica
In questo grande libro Vito Mancuso assume la passione come prospettiva da cui leggere il mondo. Il problema in particolare è l'amore, il suo posto nel mondo e nella logica che lo regge. Mancuso ritiene che quando amiamo mettendo la passione al servizio dell'armonia delle relazioni raggiungiamo la pienezza dell'esistenza, perché il nostro amore riproduce una più ampia logica cosmica tesa da sempre all'armonia relazionale. Si confronta con le grandi tradizioni religiose, con le filosofie e con la scienza, toccando questioni di cosmologia, biologia, fisica, fino a giungere al tema del male. Mancuso chiama così sulla scena i Mostri, le Signorie cosmiche e le Potenze sataniche di cui parla la Bibbia, in una specie di corpo a corpo metafisico con le radici stesse del negativo. Il risultato è la denuncia dell'infondatezza del dogma del peccato originale. Perché, sostiene Mancuso, il caos non è peccato, ma l'indeterminatezza necessaria per il nascere della libertà e dell'amore. Ed è su questo assunto che si basa la sua «formula del mondo»: Logos + Caos = Pathos.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
alcuni capitoli sono veramente illuminanti, altri un po' noiosi ma mai banali e ripetitivi. libro di filosofia, consigliabile a credenti e non credenti.
Saggio molto interessante. Seguito naturale di "Io è Dio", ma più "avvincente", se così può dirsi. L'autore fornisce un contributo sicuramente utile alla riflessione su temi centrali, quali il mistero del male. Per quello che posso capirne, mi sembra che le riflessioni di Mancuso meritino considerazione, anche perché non mi sembrano del tutto sfornite di fondamento testuale e non appaiono estranee allo spirito delle Sacre Scritture. Ritengo sia gia' un successo porre all'attenzione dei lettori non specializzati il dibattito su questioni con riferimento alle quali si sono cimentate per millenni le menti dei più grandi giganti del pensiero. Ciò al di la' di ogni polemica anticlericale, che non è certo l'aspetto più interessante del libro. Che bello se oggi si litigasse - tra la gente normale e nel quotidiano - sulla fondatezza (o meno) delle tesi di Mancuso!
Nel suo nuovo saggio, "Il principio passione", un poderoso lavoro di 500 pagine, Vito Mancuso propone una visione del mondo completamente nuova con la quale cerca di risolvere il problema del male già preso in considerazione ne "Il dolore innocente". Per fare ciò il teologo affronta in chiave rinnovata e originale una serie di problemi tra cui il concetto di Dio e quello di creazione. Il teologo non considera Dio creatore di un mondo perfetto rovinato dal peccato dell'uomo, concezione che ha prodotto tanti problemi mai risolti, ma si pone da un altro punto di vista. Secondo questa visione il mondo è dominato dal caos che è tutto il disordine che è intorno a noi, contro cui lotta il logos, la legge della creazione che tende di trasformare il disordine in ordine. Una creazione continua e non finita, dunque, un processo che cerca di andare verso la maggiore organizzazione, nel quale la perfezione si raggiungerà alla fine. Questo modo di concepire la creazione che concorda con i risultati della scienza moderna fa considerare Dio o Realtà primaria non uno "che tutto vuole e tutto può", ma il Sommo Bene che attira il mondo verso di sé, un Padre che sta sulla porta ad aspettare che il figlio vada a Lui come nella parabola del Figliuol Prodigo. La situazione allora è diversa. Il male c'è ed è il caos del mondo ma il processo creativo tende ad eliminarlo ed è una "tendenza" perché deve poter nascere la libertà, e ciò spiega l'indeterminatezza del processo evolutivo, la realtà dell'entropia ma che alla fine porterà l'essere, venuto da Dio, nell'abbraccio con Lui. In questa dialettica di caos e logos la forza vitale che agisce dall'interno è il principio passione che è amore ma anche lavoro impegno quindi pathos e che esiste in tutto il cosmo ed anche nell'uomo caricandolo della responsabilità di essere co-creatore nella creazione. Tutto è ampiamente argomentato e supportato da comode appendici ed indici per un'utile consultazione.
Recensioni
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