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Quella che vi pare - Camille Laurens - copertina
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Quella che vi pare

Descrizione


Quella che vi pare è un romanzo al femminile ironico e profondo, psicologico e sensuale, razionale e folle, scritto da una donna per le donne, un romanzo che molti uomini farebbero bene a leggere.

L’amore è desiderio, ma il desiderio è amore? Per capirlo bisogna leggere questo romanzo, letteralmente caleidoscopico, che racconta una storia in apparenza piuttosto banale: la passione di una bella cinquantenne, che si sente un po’ sul viale del tramonto, per un uomo più giovane di lei, che se ne approfitta e la fa soffrire. Una passione nata e coltivata su Facebook in un intrico di false identità e messaggi trasversali. Un rapporto virtuale, quindi deforme, che a un certo punto approda alla realtà e ha la sorpresa di trovarla ancora più deforme. Ma chi è la protagonista, chi è la bella signora bionda che perde la testa per l’aitante e sprezzante Chris? È Claire Millecam, ex attrice internata in un ospedale psichiatrico proprio in seguito a quello sfortunato amore? È Claire Antunès, la bruna e malinconica venticinquenne che esiste solo in forma di avatar, ma non per questo rinuncia a fare strage di cuori? È Camille, che si serve della disavventura di Claire (ma quale delle due?) per farne la trama di un romanzo? Quale è vera e quale è finta? Quella che credete, giustappunto. Come nel Rashomon di Kurosawa, la stessa storia si dipana attraverso tre punti di vista diversi e sovrapposti, e ogni versione completa le altre due.
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Dettagli

E/O
2017
6 luglio 2017
160 p., Brossura
9788866328681

Valutazioni e recensioni

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MarLan
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La sinossi pubblicitaria sulla quarta di copertina preannuncia: ” un romanzo al femminile, ironico e profondo, psicologico e sensuale, razionale e folle, scritto da una donna per le donne, un romanzo che molti uomini farebbero bene a leggere”. Un romanzo come sì suol dire a più voci: Claire Millecam, Claire Antunès e Camille sono tre donne e tre punti di vista diversi che narrano la stessa vicenda. Si prospetta come interessante gioco di specchi, che avrebbe anche ispirato un film con la Binoche ( Celle que vous croyez) e che non ho visto. La trama: Claire si racconta, ricoverata in un ospedale psichiatrico, scrive nel laboratorio di scrittura creativa di Camille, descrive la sua storia sentimentale fallita e di donna che ha più di 45 anni che si è finta molto più giovane su Facebook per attirare l’attenzione di un giovane fotografo Chris, con cui ha una relazione virtuale con un epilogo non proprio felice. I temi centrali del libro sembrano essere la gestione della propria immagine su Facebook e sui social in generale da parte delle donne, il rapporto tra realtà, virtualità e fantasie personali, con accenni alla questione femminile, specie per le donne mature e non più desiderabili, il maschilismo che considera Macron “ seduttore di vecchiette” e condanna Madonna che non si arrende ai suoi anni. Claire si rifugia nel web, una ragnatela, dove “ ogni tanto sei il ragno e ogni tanto la mosca”. Si rischia di perdere il filo del discorso tra mille citazioni continue ( Skakespeare, Le relazioni pericolose, Marivaux, Racine, Duras…per non parlare del titolo pirandelliano), la cui funzione mi sembra essere quella di sottolineare la grande cultura e intelligenza della protagonista, la superiorità culturale rispetto anche al giovane oggetto del suo amore, di una donna che sfida razionalmente anche il suo medico. Le citazioni rimandano anche alla cultura esibita su facebook e sui social. Si pone interrogativi continui , in monologo direi logorroico e contorto.

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Voce della critica

Claire, professoressa di letteratura all’università, è una quasi cinquantenne, madre di due figli, con un divorzio alle spalle e una burrascosa storia d’amore ormai finita che l’ha mandata in tilt. Ora si trova in un centro di riabilitazione psichiatrica, dove racconta al nuovo dottore le circostanze per cui ha perso la testa. Come succede sempre più spesso nei romanzi attenti alla contemporaneità, tutto comincia grazie a Facebook. Per spiare Joël, il suo giovane amante dell’epoca che la tratta passando dalla passione alla freddezza in un batter d’occhio, Claire ha pensato bene di chiedere l’amicizia al suo amico e coinquilino Chris. Inaspettatamente nasce in lei un’attrazione per Chris che le fa dimenticare il suo proposito di partenza. Il problema è che per conquistarlo ha creato un falso profilo dal sapore portoghese, Claire Antunès, con la foto di una ventiquattrenne presa in prestito a una sua nipote. Dopo una fase in cui ha rimandato di continuo l’appuntamento con la verità, oltre che con Chris, per Claire (quella vera) arriva il momento di prendere una decisione.

Ma c’è un’altra donna a cui è dedicata la seconda parte del romanzo, Camille, che ha tenuto un laboratorio di scrittura per i pazienti del centro psichiatrico. Forse la storia narrata da Claire è tutta finzione, o forse Camille si è intromessa manipolando gli eventi. Chi manovra chi? Chi è un personaggio della storia dell’altra? In un affascinante gioco di specchi in cui per il lettore è facile smarrirsi, Camille Laurens si interroga su molte questioni particolarmente attuali: il desiderio, la seduzione, la menzogna, la giovinezza e la maturità. Oltre, naturalmente, a inserire una robusta dose di elementi autobiografici ben riconoscibili. La rivendicazione, a tratti radicale, della forza con la quale le donne si oppongono all’ingiustizia maschile riprende un discorso caro all’autrice, che sa portare avanti le sue idee senza per questo soffocare la vitalità dei personaggi.

Il titolo tradotto ci rimanda inevitabilmente a Pirandello, in una trama che accosta follia e invenzione, ma da un punto di vista prettamente femminile. Compare, tuttavia, un altro classico francese citato in modo esplicito, Le relazioni pericolose. Se nella Francia libertina del Settecento si scrivevano romanzi epistolari, oggi, invece di spedire lettere, dialoghiamo tramite Facebook, ma in fin dei conti con la stessa arte della dissimulazione di un tempo: false identità, messaggi ambigui, strategie per rivelarsi e per nascondersi.

«Ogni volta che io e Chris ci parlavamo su Facebook percepivo in lui quello che dovevo recitare, interpretavo la mia parte a specchio della sua, diventavo il suo ideale, il suo alter ego, la sua donna da sogno a occhi aperti. […] Ma non era soltanto un ruolo, era il mio essere che poco a poco si modellava, si ricomponeva per amore.»

Recensione di Damiano Latella

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Conosci l'autore

Camille Laurens

1957, Digione

Camille Laurens è una scrittrice francese. Docente in Normandia e in Marocco, ha esordito con il romanzo autobiografico Philippe (1995, nt), cui è seguito Tra le braccia sue (Dans ces bras-là, 2000). Nel successivo L’amore, romanzo (L’Amour, roman, 2003, nt) ha sviluppato una poetica della narrazione come registrazione attenta e rigorosa di stati d’animo, sulla linea della scrittura femminista.

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