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Dettagli

2020
3 novembre 2020
348 p., Rilegato
9788804734246

Descrizione

Un romanzo dirompente che, attingendo a forme letterarie e linguaggi diversi – dalla rappresentazione scenica alla meditazione filosofica, dal diario all'allegoria politico-sociale e alla storia di formazione –, racconta di una classe che da accozzaglia di strumenti isolati diventa un'orchestra diretta da un maestro cieco.

«L'insegnante ha imparato, fallimento dopo fallimento, che per insegnare qualcosa deve prima imparare da quel rapporto misterioso che c'è tra maestro e allievo. Deve imparare a guardare quegli occhi giovani che, come nella relazione tra i marinai e il mare, "fanno la vita e dalla vita son fatti"» - Giancristiano Desiderio, la Lettura

«Il protagonista del romanzo è un prof: si chiama Omero, è diventato cieco a causa di una rara malattia ma ha deciso di tornare dietro la cattedra come supplente di scienze (la sua passione) in una classe di alunni ufficialmente marchiati come quelli della "Quinta D, come disperati" per portarli alla maturità. In tutti i sensi» - Eleonora Barbieri, il Giornale

«Una lezione tanto luminosa da liberare gli studenti da una caverna, quella abitata dalle ombre dell'apparenza e della menzogna, e tanto viva da generare una rivoluzione» - Il Foglio

E se l'appello non fosse un semplice elenco? Se pronunciare un nome significasse far esistere un po' di più chi lo porta? Allora la risposta "presente!" conterrebbe il segreto per un'adesione coraggiosa alla vita. Questa è la scuola che Omero Romeo sogna. Quarantacinque anni, gli occhiali da sole sempre sul naso, Omero viene chiamato come supplente di Scienze in una classe che affronterà gli esami di maturità. Una classe-ghetto, in cui sono stati confinati i casi disperati della scuola. La sfida sembra impossibile per lui, che è diventato cieco e non sa se sarà mai più capace di insegnare, e forse persino di vivere. Non potendo vedere i volti degli alunni, inventa un nuovo modo di fare l'appello, convinto che per salvare il mondo occorra salvare ogni nome, anche se a portarlo sono una ragazza che nasconde una ferita inconfessabile, un rapper che vive in una casa famiglia, un nerd che entra in contatto con gli altri solo da dietro uno schermo, una figlia abbandonata, un aspirante pugile che sogna di diventare come Rocky... Nessuno li vedeva, eppure il professore che non ci vede ce la fa. A dieci anni dalla rivelazione di Bianca come il latte, rossa come il sangue, Alessandro D'Avenia torna a raccontare la scuola come solo chi ci vive dentro può fare. E nella vicenda di Omero e dei suoi ragazzi distilla l'essenza del rapporto tra maestro e discepolo, una relazione dinamica in cui entrambi insegnano e imparano, disponibili a mettersi in gioco e a guardare il mondo con occhi nuovi. È l'inizio di una rivoluzione? L'Appello è un romanzo dirompente che, attingendo a forme letterarie e linguaggi diversi – dalla rappresentazione scenica alla meditazione filosofica, dal diario all'allegoria politico-sociale e alla storia di formazione –, racconta di una classe che da accozzaglia di strumenti isolati diventa un'orchestra diretta da un maestro cieco. Proprio lui, costretto ad accogliere le voci stonate del mondo, scoprirà che sono tutte legate da un unico respiro.

Valutazioni e recensioni

3,7/5
Recensioni: 4/5
(88)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Mi ero ripromessa di acquistare questo libro solo quando fossi diventata prof per la prima volta. e così è stato. D'Avenia ha scritto un libro molto realistico, visto le molte analogie riscontrate nella vita di un prof. I suoi libri sono sempre una certezza

Recensioni: 5/5

"L'appello" di Alessandro D'Avenia. Non smetterò mai di tessere le lodi a uno scrittore tanto bravo, un amante delle parole che ti coinvolge nel suo amore per la grammatica, per l'importanza delle parole e per il loro peso. Questo romanzo è adatto soprattutto a docenti e ragazzi che vanno verso la maturità, fa capire quanto a volte siamo superficiali e chiusi negli schemi senza avere il coraggio di cambiare. Quanto siamo ciechi pur vedendo. Di come la società ci spinge a essere ubbidienti, schematici, senza inventiva, con un programma già stabilito. Questo romanzo c'invita a vivere la nostra vita con il coraggio di essere quelli che siamo, senza paure e con la voglia di mettersi in gioco con la consapevolezza che possiamo cambiare il mondo se c'impegniamo per sentirci vivi e per vivere una vita intensa. Lo consiglio vivamente.

Recensioni: 5/5

Libro scorrevole e facile da leggere, bella storia ma un po' forzata, troppo alte le citazioni dei ragazzi ed anche i tempi per mettersi in riga. Trovo sia un bel modo di far denuncia verso una scuola italiana piena di problemi e dove i ragazzi non vengon mai ascoltati

Recensioni: 5/5

Forse perché mi tocca da vicino in quanto ho una figlia adolescente che frequenta il liceo, ma non ci sono parole per descrivere un libro così. Ti prende l'anima ed il cuore perché mette in luce quanto poco vicina ai ragazzi è la scuola. In parola: meraviglioso.