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Carrère è sempre in grado di farti catapultare nelle storie più assurde e frenare quell’istinto primordiale di giudicare storie diverse dalla tua lontane da ogni moralità. A mio avviso il suo libro migliore,
Emmanuel Carrère con "L'avversario" ci trascina nella mente di Jean-Claude Romand, un uomo che ha vissuto per anni una doppia vita, fatta di bugie intricate e fitte, culminate in una tragedia. Libro straordinario, basato su una storia vera, in cui la scrittura è asciutta, quasi chirurgica, ma al contempo profondamente empatica e introspettiva. Non c'è giudizio, solo un'implacabile ricerca della verità che scava a fondo l'animo umano. Assolutamente consigliato
Con questo libro, Emmanuel Carrère ci porta in un viaggio inquietante e profondo nell’abisso del complicato animo umano. Con una trama coinvolgente ma allo stesso tempo disturbante, lo scrittore ci porta a interrogarsi e riflettere sulla psicologia umana in generale ma a mio avviso anche quella di chi sta leggendo il libro. Ho apprezzato infine anche il finale che mi ha ricordato il finale di un classico della letteratura e cioè "Delitto e castigo" di Dostoevskij. È sicuramente un libro che consiglio insieme all'autore! Buona lettura!!
Un fatto di cronaca che ha dell'incredibile. Mi domando se oggi sia ancora possibile fingere di essere quello che non si è?