In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza, e gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono infatti rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e l'insensibilità altrui, e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace. Nel suo racconto fantastico, Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose su una base di razionalità, artefice di abbrutimento, violenza, degradazione. Ne deriva un romanzo di valenza universale sull'indifferenza e l'egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con un catartico spiraglio di luce e salvezza.
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Premetto che è l'unico libro di Saramago che ho letto finora, quindi che non conosco l'autore, i suoi pensieri, la sua filosofia. Alla fine della lettura sono rimasto con la spiacevole sensazione di non aver capito quale messaggio l'autore voleva trasmettere. La trama è interessante (una epidemia di cecità fulminante e generale), ho capito che l'autore intende dire che siamo tutti ciechi. Ma non ho capito cosa ritiene che non vediamo. Siamo, credo, tutti consapevoli che le persone sono capaci delle peggiori violenze e nefandezze (basta pensare ad Auschwitz o Gaza), ma anche di amore e generosità, e mi pare che l'unico personaggio vedente del racconto non sia meglio degli altri perché vede. Non ho capito infine il senso del finale (tutti guariscono spontaneamente). Visto l'entusiasmo diffuso per questo libro probabilmente i limiti sono in me e non nel libro, ma comunque non posso pubblicare una recensione entusiastica. Avvertenza: a causa di alcune descrizioni di violenza il libro non è adatto ai minorenni e alle persone emotivamente disturbate
Una "bella" immagine del livello di aberrazione raggiungibile senza evidente sforzo. Chi possiede la vista vede, non tutti quelli che non possiedono la vista non vedono.
Libro unico, a distanza di anni ancora lo ricordo in maniera vivida. Una distopia annichilente e bestiale che ti impedisce di lasciare la lettura per sapere come andrà a finire. Consiglio
Libro interessante, introspettivo, La necessità ed il bisogno fanno dimenticare ogni traccia di pudore, di rispetto e di solidarietà. Essere soli e ciechi ci porta ad una condizione animalesca estrema senza via di uscita. Ho capito quanto è importante la famiglia, avere qualcuno che ci vuole bene e voler bene. Un ottimo libro da far leggere ai giovani di oggi.