In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza, e gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono infatti rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e l'insensibilità altrui, e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace. Nel suo racconto fantastico, Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose su una base di razionalità, artefice di abbrutimento, violenza, degradazione. Ne deriva un romanzo di valenza universale sull'indifferenza e l'egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con un catartico spiraglio di luce e salvezza.
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Ciechi che vedono, Ciechi che pur vedendo , non vedono. …….Buona lettura
Mi sono avvicinata a questo romanzo con soggezione, per il tema delicato, autore che ha vinto il premio Nobel... Mi sono trovata a leggere una storia intensa e profonda, immersa in una situazione immaginaria ma raccontata in un modo così intuitivo e dettagliato che sembrava essere realmente accaduta. I discorsi ricalcano quello che potrebbe essere percepito da non vedenti: senza virgolettati, i dialoghi si susseguono incatenati, non viene annunciato chi parla, non ci sono segni di intonazione. Il capitolo finale è un vero capolavoro, lento, dipinto, commovente.
Semplicemente immenso
un vero capolavoro. un classico che però è ancora attualissimo e con una scrittura ancora oggi perfetta. crudo in certi punti ma meritevole di lettura