Il quarto volume della saga della Corte. La Corte di fiamme e argento ci trasporta in un mondo marchiato dalla guerra e afflitto dall'incertezza, in cui due Fae tenteranno di venire a patti con i loro personali mostri, con la certezza di trovare, l'uno nell'altra, quel qualcuno che li accetta così come sono e che li può aiutare a lenire tutte le ferite.
Nesta Archeron non è quel che si dice un tipo facile: fiera del suo carattere spigoloso, è particolarmente facile alla rabbia e poco incline al perdono. E da quando è stata costretta a entrare nel Calderone ed è diventata una Fae contro la sua volontà, ha cercato in ogni modo di allontanarsi dalla sorella e dalla corte della Notte per trovare un posto per sé all'interno dello strano mondo in cui è costretta a vivere. Quel che è peggio è che non sembra essere ancora riuscita a superare l'orrore della guerra con Hybern. Di certo non ha dimenticato tutto ciò che ha perso per colpa sua. A rendere ancora più irritante la sua situazione, poi, ci pensa Cassian, apparentemente dotato di una naturale predisposizione a farle perdere il controllo. Ogni occasione è buona per stuzzicarla e provocarla, rendendo però allo stesso tempo evidente la natura del focoso legame che, loro malgrado, li unisce. Nel frattempo, le quattro infide regine, che durante l'ultima guerra si erano rifugiate sul Continente, hanno siglato una nuova e pericolosa alleanza, una grave minaccia alla pace stabilita tra i regni. E la chiave per arrestare le loro mire potrebbe risiedere nella capacità di Cassian e Nesta di affrontare una volta per tutte il loro passato. Sullo sfondo di un mondo marchiato dalla guerra e afflitto dall'incertezza, i due Fae tenteranno di venire a patti con i loro personali mostri, con la certezza di trovare, l'uno nell'altra, quel qualcuno che li accetta così come sono e che li può aiutare a lenire tutte le ferite.
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La rilettura di questo libro è tutto un programma… Onestamente, sono molto imbarazzata a parlare di questo libro. Se con la prima lettura avevo provato un forte disagio per quanto riguarda le scene di sesso (che di nuovo, sono troppe e tutto è TOO MUCH), con la rilettura, questo disagio si è moltiplicato all’infinito. Ad un certo punto, mi sono chiesta: ma perché? Perché la Maas ha voluto forzare così tanto questo aspetto, in un libro dove finalmente si parla di Nesta e della sua depressione? In quale universo, in quale galassia, il membro maschile aiuta una donna profondamente depressa a guarire questa malattia spesso sottovalutata che per certe persone, nemmeno anni e anni di terapia con psicofarmaci, è possibile riuscire a tirare fuori dal buco nero dentro cui sono cadute? Nel Maas-Universe, a quanto pare. Mi dispiace, ma Feyre, in questo libro, ha toccato veramente il fondo. Com’è possibile che tra sorelle non ci si capisca, non ci si sostenga e non ci si accetti per ciò che si è??! Non mi è piaciuto per niente com’è stata trattata Nesta. Non è certamente semplice riuscire a comunicare con qualcuno che è depresso, questo è comprensibile, ma penso che dimostrare un pochino di sensibilità, umanità e tatto sia decisamente un bel passo avanti. Soprattutto tra sorelle. Ma che Feyre non fa. Elain, l’altra sorella, non l’ho mai nominata, perché una mensola ha più personalità di lei. In altre parole, penso che la storia di un personaggio così complicato e complesso come Nesta, doveva essere affrontata diversamente. Ma ormai, non mi aspetto più molto dalla scrittura della Maas.
Questo libro mi ha dato così tanto che ho scritto addirittura all'autrice. Super consigliato!
Ho adorato la prima trilogia, ma questo libro mi ha davvero toccata. Il percorso di Nesta è carico di emozioni che vengono a galla lentamente, facendo scoprire al lettore la sua vera natura passo dopo passo. Bellissimo!
Ho amato la saga di Acotar e ho apprezzato questo spin-off. Purtroppo non riesco ad affezionarmi al personaggio di Nesta, sicuramente provo ad empatizzare con lei ma comunque mi risulta irritante e vittimista. La trama del libro nel complesso mi è piaciuta così come il suo sviluppo, tranne per come sono stati “trattati” i personaggi di Rhys e Feyre, messi in secondo piano da un trope che io personalmente detesto per far sì che Nesta emergesse.