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Dettagli

2021
11 maggio 2021
Brossura
9788899564797

Descrizione

La guerra civile in Ucraina è una conseguenza di numerose premesse da ricercare in tutta la storia del paese. L'autore ha assistito all'inizio delle proteste di Kiev, che nel febbraio del 2014 hanno portato al famoso golpe del "Maidan". Il libro inizia proprio da questa rivoluzione che inciderà sui fragili equilibri interni del paese, portando ad una frattura insanabile con quella parte della popolazione che non ha accettato quanto accaduto nella capitale. Dopo qualche mese è iniziata la guerra in Donbass. Dalla primavera del 2015 Vittorio Nicola Rangeloni si è immerso nel conflitto, provando sulla sua pelle le stesse privazioni, le preoccupazioni e le difficoltà della gente del posto. Le fasi della guerra a cui non ha assistito direttamente sono state raccontate attraverso testimonianze, sfoghi, confidenze e sogni di persone che hanno combattuto armi in mano o semplicemente subito gli scontri. Gran parte dei luoghi, degli scenari e dei protagonisti narrati in questo libro sono pressoché inaccessibili alla maggior parte dei reporter occidentali, che raramente hanno messo piede al di fuori dal centro delle principali città.

Valutazioni e recensioni

4,5/5
Recensioni: 4/5
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Recensioni: 5/5

Un vero e proprio reportage di guerra sui fatti ucraini prima dell'operazione militare speciale, così come la chiamano i russi. Crudo, crudissimo, ma proprio per questo esprime la realtà dei fatti sulla guerra scoppiata in Ucraina orientale (Donbass), dopo i fatti di Maidan e il colpo di stato che ha posto al potere a Kiev vari governi (giunte oligarchiche) estremamente nazionaliste. L'ho trovato assai esaustivo e completo, uno scritto onesto e professionale di un ragazzo che ha rischiato la pelle tra le fila dei separatisti per descrivere la deriva Ucraina e il trattamento riservato da questi a tutti i russofili. Consigliato!

Recensioni: 5/5

Questo saggio è sostanzialmente un reportage di guerra; Rangeloni ci porta a conoscere la vita del fronte con i rischi e disagi connessi, la triste situazione di villaggi e quartieri bombardati e di coloro che per un motivo o per l’altro sono rimasti nelle loro case vivendo sotto l’ossessione e la paura dei bombardamenti. Un panorama che quelli della mia generazione hanno sentito nei racconti dei padri e dei nonni, ma che forse le generazione dei videogiochi non riescono a percepire; per questo leggere il testo di Rangeloni è importante: per sapere cos’è veramente la guerra e non dimenticare. Tutto ciò nonostante che la lettura continua di fatti della guerra crei disagio e sgomento in chi ne comprende il dramma: la guerra non è un gioco! Se c’è un difetto nel racconto di Rangeloni è quello di passare sopra i fatti tragici in modo asettico senza farsi toccare più di tanto dalla tragicità delle situazioni descritte, ma non farsi prendere dalle emozioni forse è l’atteggiamento obbligato di chi non fa la guerra, ma la deve soltanto descrivere. Particolarmente importante è la parte del libro in cui l’autore percorre con estrema precisione le vicende che hanno portato a questa disgraziata guerra tanto trascurata dai media mainstream da essere quasi totalmente oscurata anche se è avvenuta a solo qualche centinaio di chilometri da noi; bisognerebbe chiedersi perché.