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Un vero e proprio reportage di guerra sui fatti ucraini prima dell'operazione militare speciale, così come la chiamano i russi. Crudo, crudissimo, ma proprio per questo esprime la realtà dei fatti sulla guerra scoppiata in Ucraina orientale (Donbass), dopo i fatti di Maidan e il colpo di stato che ha posto al potere a Kiev vari governi (giunte oligarchiche) estremamente nazionaliste. L'ho trovato assai esaustivo e completo, uno scritto onesto e professionale di un ragazzo che ha rischiato la pelle tra le fila dei separatisti per descrivere la deriva Ucraina e il trattamento riservato da questi a tutti i russofili. Consigliato!
Questo saggio è sostanzialmente un reportage di guerra; Rangeloni ci porta a conoscere la vita del fronte con i rischi e disagi connessi, la triste situazione di villaggi e quartieri bombardati e di coloro che per un motivo o per l’altro sono rimasti nelle loro case vivendo sotto l’ossessione e la paura dei bombardamenti. Un panorama che quelli della mia generazione hanno sentito nei racconti dei padri e dei nonni, ma che forse le generazione dei videogiochi non riescono a percepire; per questo leggere il testo di Rangeloni è importante: per sapere cos’è veramente la guerra e non dimenticare. Tutto ciò nonostante che la lettura continua di fatti della guerra crei disagio e sgomento in chi ne comprende il dramma: la guerra non è un gioco! Se c’è un difetto nel racconto di Rangeloni è quello di passare sopra i fatti tragici in modo asettico senza farsi toccare più di tanto dalla tragicità delle situazioni descritte, ma non farsi prendere dalle emozioni forse è l’atteggiamento obbligato di chi non fa la guerra, ma la deve soltanto descrivere. Particolarmente importante è la parte del libro in cui l’autore percorre con estrema precisione le vicende che hanno portato a questa disgraziata guerra tanto trascurata dai media mainstream da essere quasi totalmente oscurata anche se è avvenuta a solo qualche centinaio di chilometri da noi; bisognerebbe chiedersi perché.