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Dettagli

2021
11 febbraio 2021
128 p., Brossura
9788854522633

Descrizione

Libro vincitore del Premio Strega 2021

Tratteggiando, con affetto, le vite dei due amici, Emanuele Trevi persegue una ricerca narrativa fondata sulla memoria e, al contempo, rende un sentito omaggio a due talentuosi scrittori italiani.

«Emanuele Trevi attraversa l'amicizia che l'ha legato a Rocco Carbone e Pia Pera(...). Lo fa in un "romanzo" - definizione che gli va stretta - mescolando narrativa, autobiografia, biografia e critica in uno stile inconfondibile e affascinante sempre messo alla prova perché: "l'unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti è cercare la distanza giusta, che è lo stile dell'unicità"» - Alessandro Beretta, la Lettura

«L'unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti e cercare la distanza giusta, che è lo stile dell'unicità».

Così scrive Emanuele Trevi in un brano di questo libro che, all'apparenza, si presenta come il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori prematuramente scomparsi qualche tempo fa e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. Trevi ne delinea le differenti nature: incline a infliggere colpi quella di Rocco Carbone per le Furie che lo braccavano senza tregua; incline a riceverli quella di Pia Pera, per la sua anima prensile e sensibile, cosi propensa alle illusioni. Ne ridisegna i tratti: la fisionomia spigolosa, i lineamenti marcati del primo; l'aspetto da incantevole signorina inglese della seconda, così seducente da non suggerire alcun rimpianto per la bellezza che le mancava. Ne mostra anche le differenti condotte: l'ossessione della semplificazione di Rocco Carbone, impigliato nel groviglio di segni generato dalle sue Furie; la timida sfrontatezza di Pia Pera che, negli anni della malattia, si muta in coraggio e pulizia interiore. Tuttavia, la distanza giusta, lo stile dell'unicità di questo libro non stanno nell'impossibile tentativo di restituire esistenze che gli anni trasformano in muri scrostati dal tempo e dalle intemperie. Stanno attorno a uno di quegli eventi ineffabili attorno a cui ruota la letteratura: l'amicizia. Nutrendo ossessioni diverse e inconciliabili, Rocco Carbone e Pia Pera appaiono, in queste pagine, come uniti da un legame fino all'ultimo trasparente e felice, quel legame che accade quando «Eros, quell'ozioso infame, non ci mette lo zampino».

Proposto da Francesco Piccolo al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:
«Due vite è la storia di tre amici: Emanuele Trevi che racconta Rocco Carbone e Pia Pera, due scrittori scomparsi troppo giovani. Racconta delle sconfitte e delle euforie, dei litigi e dei gesti indimenticabili, delle notti romane; e parla del dolore di averli persi. Questo libro è il modo di tenerli vicini, anche se il tempo che passa cerca di allontanarli. Le storie, la memoria, la riflessione, le divagazioni e la distrazione – sono tutte caratteristiche della scrittura di Trevi, e della sua capacità di tirarci dentro un tempo e un luogo che non pensavamo ci riguardasse così tanto. Due vite di Emanuele Trevi è un libro capace di trasformare l’intimità e la malinconia in letteratura, rendendole universali a avvicinandole alle vite di tutti. Ed è un libro che non assomiglia a nessun altro. Per questo lo candido con entusiasmo al premio.»

Valutazioni e recensioni

4,2/5
Recensioni: 4/5
(230)

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Recensioni: 5/5

Ma perché una manifestazione come lo Strega deve forza assegnare il premio. Ora, se non vi sono gli estremi il premio non si assegna come del resto avviene per il Pulitzer che nel 1994 e nel 1989 non è stato assegnato. Mi chiedo cosa il libretto di Trevi, scritto bene per carità, ci azzecchi con quello che si definisce un romanzo. 120 paginette di diario personale su due personaggi purtroppo scomparsi prematuramente ma che mettono in evidenza, nell’attribuzione dello Strega, la pochezza del panorama letterario italiano. A volte mi vien da pensare che le pubblicazioni vincitrici di premi letterari dovrebbero essere per definizione scartate dalla lettura perché sono spesso fregnacce infarcite di retorica e fighettitudine radical chic. Ideona: ho ritrovato un mio diarietto adolescenziale; potrei ritoccarlo e tirarne fuori anche io 100 pagine e puntare al Pulitzer..

Recensioni: 5/5

Ho letto questo libro solo anni dopo la sua vincita al premio Strega, lo avevo molto sottovalutato, forse il formato o la copertina... Poi è capitato che questa estate leggessi "L'orto di un perdigiorno" della scomparsa Pia Pera, libro da leggere se si ha un animo botanico e delicato, che mi ha rapito, così finalmente ho preso in mano questo di Trevi, che parla proprio (anche) di Pia Pera, e l'ho letto in un sol pomeriggio, tra lacrime e riflessioni profonde, che per altro condivido col suo autore. Credo che vada letto solo dopo avere "conosciuto" ed amato almeno uno dei lavori dei suoi protagonisti, gli scrittori Pera e Carbone, perché quando un libro è dedicato a qualcuno che è scomparso in modo così triste, bisogna almeno avergli voluto un po' di bene, anche solo letterario, altrimenti il libro forse non si capisce e non si può apprezzare.

Recensioni: 5/5

Bisogna arrivare fino alla fine per capire il grande valore di questo libro. Un regalo dell'amico rimasto a due persone scomparse che rimangono vive nelle sue parole scritte. Molto dolce e delicato.

Recensioni: 5/5

Dopo aver letto questo libro mi son ripromesso di evitare i vincitori del premio strega, dato probabilmente la mia profonda ignoranza non capisco evidentemente la metrica del voto. Libro noioso monotono piatto che non ho potuto concludere.