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Per il primo terzo ho trovato il libro inconsistente; non si capisce se sia un diario, un saggio di psico - filosofia, un riassunto dell'opera omnia di Tolstoj. Poi, quando comincia a prendere forma, la storia diventa piacevole fino ad essere commovente. Direi che sarebbe il capolavoro che è stato dichiarato, se non fosse per l'altisonanza delle prime cento pagine.
Il mio entusiasmo per questo libro è dovuto sicuramente alla scrittura piacevole ma non banale, alle riflessioni dei personaggi e alla spiritosità irriverente delle 2voci narranti! Leggere per credere
Carina l'idea di alternare due mondi: la vecchia povera portinaia, la ricca bambina. Ma la storia non si sviluppa proprio. Non c'è trama, non c'è suspense. E i testi risultano troppo costruiti, come un accozzaglia di aforismi. Non capisco la grande acclamazione che ha avuto, forse letto in lingua originale risulta più piacevole.
Nel libro tutto si s-vela ossia si apre secondo quella pratica rituale orientale del creare equilibrio di aria e spazio: Feng Shui letteralmente armonia di vento e acqua. Così il personaggio dell'inquilino orientale è fondamentale per dischiudere la struttura del condominio parigino, metafora di una società urbana quanto mai elitaria e vuota, Il romanzo è filosofico, direi shopenhauriano, anche nella critica alla dialettica della storia marxista, ma il film ricavato dal libro è geniale! Si appropria della sceneggiatura per fare dell'obiettivo (della macchina fotografica della ragazzina, al pari della macchina da presa del regista), l'angolo visuale della coscienza di vivere. Secondo me prima il film e poi la lettura del libro è più scorrevole.