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Ho letto questo romanzo dietro consiglio di un’amica che l’aveva acquistato in estate in Puglia. Il suo entusiasmo mi ha travolta e devo dire che le mie aspettative erano alte. Mattia Corrente, al suo esordio e giovanissimo, non le ha deluse. Ho ritrovato tante cose di me stessa in Anna e nel suo desiderio di libertà, così come nelle costrizioni che l’hanno tenuta imbrigliata al ruolo che le era stato assegnato e che lei “recitava” col massimo della professionalità. Noi donne siamo o siamo tutte state un po’ Anna. Delle pagine stupende, poetiche e ricche di descrizioni. La Sicilia che Corrente racconta è bellissima e ribelle, proprio come Anna.
Mattia riesce, nonostante la giovane età, a entrare in punta di piedi e poi a scavare in maniera meticolosa, nella vita di Severino, un ottant’enne che ripercorre i luoghi del passato in cerca della moglie scomparsa. La trama, studiata alla perfezione fin nei minimi particolari, ci catapulta nel dramma di questo vecchietto che vorremmo accompagnare nel suo viaggio così come aiuteremmo a portare le borse della spesa al nostro vicino di casa in difficoltà. Ma non c'è solo questo: ci immedesimiamo nel giovane presente e discreto che era un tempo, nella moglie Anna che gli è sta accanto per anni, mettendo da parte ciò che neanche Severino sa cos’è e che ricerca con tutto se stesso, e poi nel padre di Anna, con i suoi principi che possono sembrare abbietti in tutta la loro umanità, nella madre ligia ai suoi doveri di donna e di moglie, e nella sorella, amata e ingombrante al tempo stesso. È un vortice di caratteri, sentimenti, istinti, costrizioni e libertà, questo romanzo, che si inseguono toccandosi solo a tratti, si sfiorano appena, e poi riprendono a inseguirsi. Sarà un tragitto solo nostro, ognuno troverà il suo… o si scontrerà con ciò che vuole credere e non è. Da leggere e rileggere.
Quando scegliere un autore che non conosci porta ad una piacevole sorpresa. Scritto molto bene, con una storia originale e ben cadenzata. Ottimo esordio,
Severino parte alla ricerca di sua moglie Anna, che è scappata di casa un anno prima senza lasciare traccia alcuna di sé. Nel suo lungo peregrinare per la Sicilia, per i luoghi che hanno visto il loro amore nascere, crescere e maturare, Severino scopre tante sfaccettature di Anna e del loro rapporto che gli erano rimaste a lungo ignote. Ogni luogo che visita gli dona una nuova immagine di sé e della sua Anna, diviene quasi una cartina di tornasole di quel che sono stati. È quasi come se quel loro sé ormai andato, in quei luoghi fosse rimasto intrappolato. La libertà, che Anna ha preteso a tutti i costi ed a cui Severino si addomestica nel corso del viaggio, è bellissima, ma anche pericolosa. Comporta sempre uno strappo, una violenza. Soprattutto nei confronti dell’altro. Mattia Corrente esordisce con un romanzo che di esordio sa ben poco. Il giovane scrittore siciliano deve aver letto molto… e questo si riflette in quel che scrive e, soprattutto, nel come lo scrive.