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Pessimo volgare inutile. Mi spiace la letteratura con L maiuscola e’ ben altro. Non si tratta di bigottismo ma buon gusto.
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Un' uomo posseduto da masturbazione compulsiva sul lettino dello psichiatra. Devastante.
Una sottile, perfida, sprezzante e dissacrante critica del micromondo ebreo e, per esteso, di tutta la società americana. Riesco a malapena a immaginare lo sconcerto suscitato da questo romanzo, alla sua uscita (oltre 50 anni fa!.). Il personaggio di Alexander Portnoy è spregiudicato fino al parossismo e al tempo stesso divorato dai sensi di colpa, ha rapporti conflittuali con le donne che si riducono essenzialmente a esperienze di sesso sfrenato e vorace, vagheggia idee socialisteggianti ma frequenta anche donne dell'alta società. In 220 pagine al fulmicotone, Roth ci trascina dentro al mondo borderline di Portnoy, trasformando a poco a poco ogni singolo lettore nel dott. Spiegelvogel, l'immaginario psichiatra al quale il protagonista rivolge il suo lungo e sfrenato soliloquio. Bellissima, a questo proposito, l'immagine in copertina di un divano, nell'ottima edizione Einaudi. Notevole!