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Dettagli

2021
9 novembre 2021
330 p., ill. , Brossura
9788806247096

Descrizione

Vincitore del Premio Pulitzer 1992

«"Maus" è una storia splendida. Ti prende e non ti lascia piú. Quando due di questi topolini parlano d'amore, ci si commuove, quando soffrono si piange. A poco a poco si entra in questo linguaggio di vecchia famiglia dell'Europa orientale, in questi piccoli discorsi fatti di sofferenze, umorismo, beghe quotidiane, si è presi da un ritmo lento e incantatorio, e quando il libro è finito, si attende il seguito con la disperata nostalgia di essere stati esclusi da un universo magico»Umberto Eco

«Un sobrio trionfo, semplice e commovente: impossibile descriverlo fino in fondo, un traguardo impensabile da raggiungere con un linguaggio diverso dal fumetto»Washington Post

«Un'opera straordinaria, per ideazione e realizzazione... insieme romanzo, documentario, memoir e fumetto. Geniale, davvero geniale»Jules Feiffer

«Uno dei memoir piú potenti e originali pubblicati»New York Times

Accolto dalla critica come un capolavoro, il primo volume di Maus presentava ai lettori due personaggi: Vladek Spiegelman, un ebreo sopravvissuto all'Europa di Hitler, e suo figlio Art, un fumettista che cerca di scendere a patti con suo padre, con la storia terrificante che il padre ha vissuto e con la Storia stessa. Poiché in questo fumetto l'indicibile è mirabilmente raccontato ritraendo i nazisti come gatti e gli ebrei come topi, il lettore non ha mai la sensazione di conoscere già le vicende narrate. Questo secondo volume, sottotitolato E qui sono cominciati i miei guai, si sposta dalle baracche di Auschwitz ai monti Catskill intrecciando due storie potentissime: la drammatica vicenda della sopravvivenza di Vladek, con il paradosso della vita quotidiana nei campi di sterminio; e la cronaca di quanto sia difficile per l'autore gestire il complesso rapporto con il padre che invecchia. Si tratta in ogni caso di storie di sopravvivenza, anche quando i figli si ritrovano a dover sopravvivere ai sopravvissuti.

Valutazioni e recensioni

4,8/5
Recensioni: 4/5
(72)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

E molto interessante lo consiglio vivamente

Recensioni: 5/5

Fumetto da avere senza ombra di dubbio. Per ripercorrere la storia in maniera alternativa ai libri più blasonati.

Recensioni: 5/5

Capolavoro che dovrebbero leggere tutti

Recensioni: 5/5

L'ho letto per la sua fama, ma ne sono rimasto molto deluso. Fumettisticamente scarso per grafica ed impaginazione: vignette a tratto spesso, disegni piccoli e saturi, uso/abuso di nero pieno e linee fitte/incrociate per riempire di tutto e creare atmosfera cupa; tavole statiche, troppo regolari per dimensioni ed allineamento; narrazione lenta e monotòna (tutto allo stesso livello emotivo), littering di un solo tipo ed anonimo caratterizza il passaggio presente-ricordo. Curioso l'abbinamento animali/popoli, ma a differenza degli animali utilizzati l'uomo è "una" razza e la trovata lascia il sapore del razzismo di ritorno (inconscio?) da parte della vittime. La ricerca di proprie radici attraverso quelle del padre, l'ebreo stereotipato (padre avaro e figlio settario), la prima moglie mitizzata che aleggia per il racconto, la seconda come surrogato e svilita, la gravità per Vladek dei banali problemi del presente contrapposta alla normalità narrativa del tragico passato, qualche guizzo ironico nel finale (racconta del gas per gli ebrei e poi l'insetto ucciso con il ddt, il figlio diventa fisicamente bambino con il terapeuta e di fronte ad alcuni problemi) ecc ecc: trucchetti insufficienti a sollevare l'opera dalla bassa mediocrità. Non tutto ciò che parla della shoah deve essere importante (pena l'essere tacciati di antisemitismo): gli eventi sono stati tragici, ma la loro condanna, il rinnovarne il ricordo perché non si ripetano e la partecipazione emotiva, non bastano a fare un capolavoro del fumetto o dell'impegno civile. Ed infatti questo non lo è. Qual'è l'obiettivo del lavoro: la somatizzazione dell'autore o ricordare al mondo? Se è il primo ok, ma è personale e lascia il tempo che trova; se è il secondo, allora molto meglio affidarsi a Shindler's List o Exodus o La freccia del tempo.