Un romanzo geniale che, attraversando il magico mondo dei quadri di Monet, ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta al lettore distinguere il vero dal falso.
A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica. L'indagine dell'ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che l'artista avrebbe dipinto prima di morire). Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo. L'intreccio è costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma. Un'indagine con un succedersi di colpi di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e tra passato e presente. Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta al lettore distinguere il vero dal falso.
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Con Ninfee nere, Michel Bussi firma un giallo di rara eleganza, ambientato a Giverny (Normandia, in Francia), il villaggio di Monet, tra ninfee, giardini e luce impressionista. Ma dietro tanta bellezza si cela un enigma abilmente costruito, dove nulla è come sembra. Il romanzo conquista con atmosfere delicate e una scrittura intensa e suggestiva. Ma ciò che colpisce davvero è la struttura narrativa: un intreccio geniale, che inganna il lettore con grazia fino a tre quarti del libro, quando tutto inizia a capovolgersi. Le ultime ottanta pagine sono una corsa travolgente verso la verità, impossibili da mettere giù. Al centro di tutto, c’è l’amore. L’amore per l’arte, che impregna ogni angolo di Giverny. L’amore sofferto, che si consuma in silenzio. L’amore morboso, che lega e intrappola. L’amore con la A maiuscola, capace di sfidare il tempo. E, forse sopra ogni cosa, l’amore per la verità, che guida ogni gesto e ogni rivelazione. Un consiglio al lettore: Fai attenzione ai nomi. Nessuno è scelto per caso. Come in un quadro impressionista, ogni dettaglio – all’inizio sfocato – si definisce lentamente, fino a comporre un disegno perfetto. Ninfee nere è un romanzo visivo, intelligente, emozionante. Bussi non scrive solo un giallo: dipinge un mistero. E quando l’immagine si svela, il colpo d’occhio è totale.
Un meccanismo ben oliato, che funziona alla perfezione come un orologio svizzero. Stile senza eccessi, preciso nel descrivere ambienti e personaggi e nel creare scenari che si chiudono uno dentro l'altro come una interminabile matrioska. Contrariamente alla maggior parte della letteratura di genere è un thriller che varrebbe la pena rileggere per meglio gustarne l'intreccio impeccabile.
Ben scritto…trama coinvolgente e finale a sorpresa davvero particolare..a me è piaciuto molto
È il secondo libro che leggo dell'autore e anche questa volta sono rimasta estasiata. Adrenalinico e "anche questa volta" con un finale inimmaginabile.