Lancinante come un grido, nostalgico come una lettera d'amore, Ohio è il grande romanzo dei nostri anni.
«Un romanzo epico che racconta con rispetto e compassione vite danneggiate e ostacolate» – The New York Times Book Review
Un libro corale, una sinfonia smarrita sull'eterna giovinezza di un paese» – Marco Rossari, Tuttolibri - La Stampa«Quando si legge Ohio si muore dalla voglia di tornare là dentro, a sporcarsi le mani con quello schifo di cittadina» – Vanni Santoni, la Lettura - Corriere della Sera
È un posto dimenticato da Dio, New Canaan. Dopo il diploma, dieci anni fa, se ne sono andati tutti. Bill, attivista disilluso con una passione per i guai; Stacey, una dottoranda che ha imparato ad accettare la propria omosessualità; Dan, reduce dall'Iraq segnato nel corpo e nella mente; Tina, ex cheerleader fragile e amareggiata. Ma la notte in cui le traiettorie dei quattro giovani si incrociano di nuovo, passato e presente, i giorni del liceo carichi di promesse e le delusioni dell'età adulta fanno contatto ed esplodono. Raccontando, ciascuno, un pezzo di verità, scopriranno prima dell'alba il segreto che ha segnato le loro vite.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Mi vergogno per coloro che hanno bocciato questo straordinario libro. Ma cosa pensavano di leggere? Le storielle usa e getta? Questo libro interroga, disturba, avvince, trascina con le sue vicende e storie che non ti lasciano tregua, che umanamente fatichi a digerire ma che ti lasciano tutte dentro qualcosa. E poi c'è l'Ohio, uno di quegli stati decisivi nelle elezioni americane.........e si capisce il perché! Fatevi un bel regalo: non perdetevi questo romanzo.
Le tre recensioni a 1 stella che ho trovato su questa pagina (di Paoletta, Laura, Giorgio), contengono effettivamente diverse osservazioni che condivido: innanzitutto nemmeno io sono riuscito a completarlo, mi sono definitivamente impantanato intorno alle 160 pagine; di più: lette due volte! Perché non mi piace mollare i libri, e alla prima lettura temevo di essermi perso dei pezzi, nell’intreccio delle relazioni tra i personaggi e nei continui e prolissi flash back. In definitiva, i difetti che trovo in questo romanzo sono troppi, i primi tre, direi, gravi: noiosissimo, prolisso, confuso, faticoso perché richiede una eccessiva concentrazione per seguire vicende e personaggi, troppo sopra le righe, e infine, e qui rubo pari pari le parole riportate in uno dei commenti su questa pagina (di Paoletta, che ringrazio): “troppe frasi ad effetto, del tipo “guardate come sono bravo a scrivere” ma inutili e fastidiose”. Per fortuna l’avevo preso in prestito nella fornitissima biblioteca della mia città.
Inizio col dire che stavo per abbandonare la lettura dopo la 50esima pagina ma avendo letto altre recensioni ho deciso di non demordere ed in effetti fortunamente il libro intorno alla 100esima pagina ha iniziato a scorrere più velocemente. L' trovato comunque confusionario per i troppi personaggi che vanno intrecciandosi senza troppa chiarezza. Non nego che descriva una realtà presente e tutt'ora allarmante ma di alcuni passaggi ne avrei fatto a meno. Mi ha lasciato molto amaro in bocca.
Ho letto questo libro incuriosito da una recensione che ho trovato qua pubblicata. Stupenda la descrizione di quella fase della vita tra l’adolescenza e l’età adulta che segna ognuno di noi. Lo stile dell’autore è molto incalzante, diretto, cruento e a tratti ironico (“Se avessero capito che fatica costa decidere come sbronzarsi meglio, gli astemi avrebbero smesso di tirarsela concedendogli un po’ d’ammirazione, cazzo.”) e il romanzo prende la forma di un thriller che ti lascia senza fiato in alcune parti del romanzo – la storia di Tina su tutte – descrivendo quanto più truce può accadere a dei ragazzi in una cittadina americana in Ohio nell’adolescenza e dieci anni dopo quando le loro storie si intrecciano. Protagonista del libro è la disillusione del sogno americano dopo la caduta delle Torri Gemelle (disoccupazione, giovani in guerra in Iraq, assenza di stato sociale, immigrazione, povertà, degrado, droga, alcolismo, razzismo) e del disagio giovanile (stupri, violenza, vergogna, segreti, morti di overdose, genitori assenti, discriminazione ecc ecc) raccontato in uno stile “vivo” e cruento - Anche dopo tutto questo, un motivo per rialzarsi c’era sempre. Per trovare il coraggio di vivere ed essere vivi. Per ribellarsi a quell’entropia senza volto, alla logica selvaggia dell’accumulazione che li avrebbe riportati tutti all’esilio, che voleva spogliarli di ogni cosa, di ogni luogo e ogni persona che avevano amato- che mi è piaciuto tantissimo. Come altre recensioni anch’io ho trovato che ci sono troppi personaggi e a mio avviso non è riuscito il passaggio tra la concatenazione degli eventi e dei personaggi che da secondari diventano centrali nel racconto (cosa che riesce molto bene nei film) e che meriterebbe una seconda lettura. Il mio consiglio è di leggere la storia di Bill, Stacey, Dan, Tina e di Lisa, Todd, Kaylyn a cui mi sono appassionato perchè descrivono la mia generazione (nati negli anni 80) in una America di periferia con una visione storica.