Durante un viaggio con il suo cargo verso Titano, Angus Parvis viene coinvolto in una missione di soccorso. È il prologo di una vicenda destinata a concludersi molti anni dopo, quando il genere umano invia l'astronave Hermes sul lontanissimo pianeta Quinta, da cui sono giunti segnali di una civiltà tecnologicamente molto avanzata. Una volta arrivati, però, i terrestri scoprono che i Quintani sono violenti, poco comunicativi e sembrano impegnati in una cruenta guerra spaziale. Contro chi? L'equipaggio della Hermes è determinato a portare a termine la sua missione: stabilire il primo contatto con una specie aliena intelligente. Ma scoprire i segreti nascosti sotto la superficie silenziosa di Quinta potrebbe avere un costo davvero troppo elevato...
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Torno a letture della mia adolescenza e ritrovo uno scrittore magnifico. Conservavo un ricordo molto vivo della lettura di Solaris e della Nube di Magellano, ma leggere quest'autore a distanza di oltre quarant'anni dal primo incontro ha suscitato in me un'impressione ancora più profonda, A mio avviso Lem non è confinabile nella categoria del mero autore di genere: è uno scrittore di valore assoluto, e questo romanzo ne da ampia testimonianza. L'articolazione del racconto si offre a molti piani di lettura, alcuni dei quali sorprendenti e spiazzanti, con la solita inconsolabile malinconia di fondo d'una umanità incapace d'uscire dalla sua visione antropocentrica e della violenza come unico linguaggio universale precosciente.
Libro dalla struttura particolare (c'è una netta divisione tra una prima parte, più lenta e con ambientazione differente, e il resto del romanzo) che potrebbe rappresentare un ostacolo per i lettori poco avvezzi a Lem, così come anche le digressioni teoriche sparse per tutto il libro. Vivamente consigliato per chi ha già una bella infarinatura della poetica lemiana e vuole espandere la sua conoscenza di questo straordinario narratore e pensatore.