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Storia dove vicende di amore e politica si intrecciano, la seconda parte del libro l'ho trovata un po' debole, fatta eccezione per l'ultima pagina. Libro intenso e drammatico ma quell'anno lo Strega lo avrei dato a Calvino
Mara e Bube, due adolescenti ingabbiati in questioni più grandi di loro. Plasmati da adulti che non riconoscono la loro giovane età, i loro sentimenti e la loro fragilità ma li coinvolgono e li legano a un destino e a scelte che èsulano dalla loro volontà. E come se i due si sentissero in dovere di adeguarsi, di "piegare la testa", di adempiere alle aspettative degli altri (ovvero i genitori, il partito ...). Vengono immischiati in situazioni più grandi di loro dalle quali nonostante ci provino, non riescono ad uscirne.
Romanzo interessante per lo sguardo sull'Italia del dopoguerra ma qualcosa nella costruzione dei personaggi non mi ha pienamente convinto. Comunque da leggere.
Racconto immerso nella natura toscana, nell'adolescenza, nella storia ferita della guerra, negli innamoramenti, nei sogni, nelle delusioni e sconfitte... ma più di tutto è un racconto che comunica, con forza, l'ostinazione a sperare.