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Mara e Bube, due adolescenti ingabbiati in questioni più grandi di loro. Plasmati da adulti che non riconoscono la loro giovane età, i loro sentimenti e la loro fragilità ma li coinvolgono e li legano a un destino e a scelte che èsulano dalla loro volontà. E come se i due si sentissero in dovere di adeguarsi, di "piegare la testa", di adempiere alle aspettative degli altri (ovvero i genitori, il partito ...). Vengono immischiati in situazioni più grandi di loro dalle quali nonostante ci provino, non riescono ad uscirne.
Romanzo interessante per lo sguardo sull'Italia del dopoguerra ma qualcosa nella costruzione dei personaggi non mi ha pienamente convinto. Comunque da leggere.
Racconto immerso nella natura toscana, nell'adolescenza, nella storia ferita della guerra, negli innamoramenti, nei sogni, nelle delusioni e sconfitte... ma più di tutto è un racconto che comunica, con forza, l'ostinazione a sperare.
Scrittura semplice, dialoghi a volte scontati, eppure la storia di Mara e Bube colpisce ed emoziona. È la storia di tanti uomini e donne, dei nostri nonni, che la guerra e i suoi strascichi l’hanno vissuta