Perdere, vincere, cedere, resistere: imparare, grazie al gioco più solitario che ci sia, a chiedere aiuto, e a lasciarselo dare.
Finita in orfanotrofio all'età di otto anni, Beth Harmon sembra destinata a una vita grigia come le sottane che è costretta a indossare. Ma scopre presto due vie di fuga: le pillole verdi, distribuite a lei e alle altre ragazzine dell'orfanotrofio, e gli scacchi. Il suo talento prodigioso è subito lampante; una nuova famiglia e tornei sempre più glamour e avvincenti le permettono di intravedere una nuova vita. Se solo riuscisse a resistere alla tentazione di autodistruggersi...
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro davvero fantastico, avevo guardato la serie su Netflix, ma lettere il libro in questione è stata una rivelazione. Scritto magnificamente, la lettura è stata molto veloce senza intoppi, mai noioso e molto intrigante. Super consigliato!
L'ho letto senza aver visto la serie, di cui avevo sentito parlare molto bene, ed è stata una rivelazione, un gran bel libro, mi dispiace non aver potuto apprezzare la descrizioni delle partite di scacchi, dato che non conosco il gioco.
Non ho faticato nella lettura di questo libro che ho trovato scorrevole e piacevole. La conoscenza del gioco degli scacchi è imprescindibile per poterlo apprezzare. Pregevole e interessante il modo in cui l'autore sia riuscito a dipingere, anche con sole poche pennellate, le relazioni che si sono create tra i vari personaggi e la protagonista: il libro si fonda sul gioco degli scacchi ma credo che i personaggi che ruotano attorno al gioco e alla vita della protagonista siano stati ben delineati, così come la loro relazione con Beth è descritta in modo "tridimensionale".
Sicuramente interessante per gli amanti degli scacchi. Per il resto romanzo poco coinvolgente a parte l'alienazione della protagonista che vive solo per gli scacchi. Siamo molto lontani dalle pagine de " Lo spaccone".