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Dettagli

2022
Tascabile
24 maggio 2022
468 p., Rilegato
9788804749127

Descrizione

L'ambasciatrice Mahit Dzmare è in viaggio verso la capitale dell'Impero del Teixcalaan, ansiosa di assumere il nuovo incarico che le è stato assegnato. Quando arriva, però, scopre che il suo predecessore è morto, ma nessuno è disposto ad ammettere che non si è trattato di una morte accidentale. Né che Mahit potrebbe essere la prossima vittima. E adesso Mahit deve, nell'ordine: scoprire chi si cela dietro l'assassinio; rimanere viva; proteggere dalle mire espansionistiche del Teixcalaan la sua patria, Lsel, una stazione mineraria piccola ma decisa a difendere la propria indipendenza a ogni costo. E tutto questo mentre si trova a esplorare una cultura aliena fin troppo affascinante, tessere intrighi e nascondere un segreto tecnologico che potrebbe segnare la fine di Lsel, o salvarla dalla distruzione.

Valutazioni e recensioni

4,5/5
Recensioni: 4/5
(2)

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Recensioni: 5/5

"un ricordo chiamato impero" è il primo volume di una trilogia, ma la storia narrata in questo libro può considerarsi autoconclusiva, anche se spero che nei prossimi volumi ci sarà un miglioramento in alcuni aspetti. Non è pura fantascienza, non c'è azione e avventura, è un romanzo basato su intrighi politici con un accenno di fantascienza presentata con AI e dispositivi particolari. Nonostante questo, è scritto davvero molto bene! La lettura non è banale ma nonostante ciò è fluida e coinvolgente, le descrizioni sono precise ma non eccessive. Unico neo: alcuni nomi sono davvero illeggibili. In generale la storia è semplice e piacevole, con un paio di colpi di scena. Consigliato a chi cerca un libro non complicato ma scritto bene.

Recensioni: 5/5

Immortalità. Che concetto terribile e affascinante. Cosa si prova, nel boicottare la morte? Sulla stazione di Lsel, la morte è un concetto alquanto peculiare. Avanzatissima tecnologia impiantata nel sistema nervoso (la "imago"), infatti, permette il passaggio di ricordi, informazioni, emozioni e di tutto ciò che forma un individuo, da una persona a un'altra. Non è propriamente immortalità; quanto più una fusione tra anime affini, con un passaggio immediato e concreto di conoscenze. Un po' inquietante, ma decisamente pratico. Mahit Dzmare, con questa tecnologia, ha un po' di grattacapi. Inviata come nuova ambasciatrice di Lsel nell'impero Teixcaalan, scopre ben presto di avere, sepolta nel suo encefalo, una imago difettosa. Come se non bastasse il pericolo di colpi apoplettici improvvisi, Mahit si trova a dover affrontare, nell'ordine: l'omicidio del suo predecessore; attentati vari; la probabile invasione della sua patria; una preoccupante e per niente invitante crisi imperiale, con tanto di guerra di successione e intrighi di palazzo. Niente male, per una novellina. Tutto questo, su un pianeta i cui abitanti adorano far politica in versi, uccidersi con fiori profumati, e scambiarsi informazioni con intricati e sopraffini endecasillabi. Poetico. Riuscirà Mahit, con il suo pragmatismo, il suo sistema nervoso difettoso e la sua attrazione barbara per tutto ciò che è teixcaaliano a non farsi mangiare in sol boccone? "Un ricordo chiamato impero" è la fantascienza vecchia scuola che si dona allo spionaggio politico; un romanzo che non si prende troppo sul serio, e che fa dell'autotironia la sua arma migliore, dove l'intrigo più feroce viene mitigato dalla poesia più delicata - o dalla battuta più pronta. Il romanzo di Arkady Martine stupisce senza grandi effetti speciali, trasportando in una galassia senza quasi nessun confine, al centro di lotte di potere e discussioni su morte, eternità, psicologia e futuro. Un delizioso, ferino, mortale viaggetto tra le stelle.