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Viaggio attraverso i 5 "STAN" dell'Asia centrale, fino al 1991 parte dell'URSS ed oggi Repubbliche indipendenti, che scandaglia forme di governo, storia, economia, tradizioni e contraddizioni di questi grandi Paesi. Da leggere assolutamente!
L'autrice fa un reportage geografico, storico e sociologico dei paesi al confine la Russia di grande spessore. Non dà giudizi ma riporta con fedeltà ciò che vive in prima persona e rischiando, passando tra i vari confini. La Storia è importante e più ne conosciamo meglio è!
Il libro è molto ben scritto, divertente e ironico. Per cui le 2 stelle potrebbero sembrare incongrue. In realtà il basso voto non è legato alla qualità della scrittura, in quanto l'autrice dimostra di avere notevolissime doti e se la valutazione fosse limitata a questo, le 5 stelle sarebbero andate da sé. Ma un libro è fatto di significanti e significati e il lato contenutistico di questo lavoro è veramente (e, inutile specificarlo, soggettivamente e così la finiamo con gli avverbi) irritante oltre misura. Non solo l'empatia verso le persone e i luoghi è pari a zero, se non in qualche passaggio che ricorda un po' i miti del "buon selvaggio". Ma tutta l'opera è pervasa da una supponenza veramente pesante. Alla faccia della esaltazione della "diversità". Qui tutto diventa macchietta e non si capisce da quale pulpito debbano e possano emanare giudizi sommari e considerazioni fuori luogo (magari condite da richiami a corsi di antropologia che, con ogni evidenza, l'autrice ha ben seguito ma poco interiorizzato).
Se andrete da quelle parti leggetelo. Se non ci andrete leggetelo a maggior ragione.