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La prima parte del romanzo è affascinante, vorresti leggerlo tutto al volo, curioso di come andrà a finire; poi ti delude un poco, e poi ancora, resti...col naso in aria quando ti accorgi che sei all'ultima pagina.
Io mi sono fermato a pag. 26.....ci ho provato in tutti i modi a continuare, ma la narrazione è quanto di più fastidioso e ridondante abbia mai trovato in un libro. Rimango basito di come abbia potuto vincere un premio così prestigioso.
Più che un romanzo è un tributo al grande compositore veneziano Vivaldi, del quale Tiziano Scarpa si evince sia un gran cultore. La scrittura è buona, anzi alcuni capoversi sono superlativi, ma la trama non avvince. Cecilia è sfuggente, non si fa amare. Alcune situazioni poi si ripetono in continuazione. La scena del parto nella latrina è da dimenticare tanto quanto la scena conclusiva di "Furore" è da ricordare.
All'inizio il libro può sembrare un po' ostico, bisogna però lasciarsi andare e sapersi immergere nella lettura. Bello e poetico.