«Ci sono libri che si leggono velocemente, che si divorano come si usa dire, questo no. Questo è un libro da leggere lentamente, con i tempi giusti, con le pause che lo stesso autore ci dice di fare, lasciando alcuni spazi bianchi dove respirare, attendere e poi riprendere.» - Giulia Mozzato per Maremosso
Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare. Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio beve per la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non me lo aspettavo così bello. Ero un po' prevenuta perché non è proprio il mio genere. Ma ne avevo tanto sentito parlare, che alla fine ho ceduto e l'ho divorato. Davvero. Scritto benissimo. Ti prende dall'inizio alla fine. Questo rapporto tra padre-figlio che oscilla tra il detto e non-detto. Ho addirittura visto il film e non mi ha delusa. Credo il libro più bello che ho letto in questo 2025
Angosciante, disturbante, inquietante. Se qualcuno cerca una immersione a 360 gradi nell’atmosfera del Day After, non rimarrà deluso. Non conoscevo questo autore e posso dire che è un vero maestro della scrittura, perché con un tema così arido riesce a far entrare il lettore nei meandri più intimi del rapporto fra questo padre e questo bambino in una situazione così particolare. Certamente ci fa apprezzare quello che abbiamo, dall’aria pulita al sole, dagli alberi agli animali, dall’acqua limpida ai mille suoni che ci circondano e ai quali non facciamo caso. L’autore crea una sensazione grazie alla quale, in tanta desolazione, la tenerezza la dolcezza e l’amore fra padre e figlio riescono a squarciare il velo nero e la cappa di cenere che ricopre tutto facendoci vedere la luce pura che ci consente di vivere in qualsiasi situazione e in qualsiasi avversità, anche la più torbida, disperata e definitiva come quella del racconto. Fin dove può arrivare l’attaccamento alla vita? In quanta disperazione dobbiamo immergerci per dire basta? Qualcuno ha scritto che non è un libro che si può leggere tutto d’un fiato ed ha perfettamente ragione: troppo pesante, troppo indigesto, non certo a causa della scrittura che scorre benissimo, ma per il contenuto delle descrizioni. Fermarsi ogni tanto e riprendere fiato, proprio come fanno i due cari protagonisti. È il piccolo che guida il papà: ha più intuito, più lungimiranza, più vista, senza perdere il candore. Ma sto scrivendo delle banalità. Il libro va letto e basta. Sì, lo devi leggere. Resisti.
Questa storia si svolge in un contesto post-apocalittico, che però rimane un contesto. Un papà cerca di mantenere in vita il suo bambino durante un viaggio della speranza. Le ultime dieci pagine sono tra le più emozionanti che ho mai letto.
Mc Carthy aveva indubbiamente il dono della scrittura,… in questo libro sembrano susseguirsi gli stessi episodi , anzi è un ripetersi di stessi avvenimenti, eppure non mi sono mai annoiata, girano le pagine per capire cosa sarebbe accaduto ;l’autore riesce a farti sentire ogni volta le emozioni dei due protagonisti, riesci a percepire i loro sentimenti come se fossi lì con loro. . Mi sono emozionata molto, soprattutto nel finale. Credo che la scrittura di Mc Carthy sia magistrale