€ 12,35 € 13,00 -5%
disp. immediata

Dettagli

1
2014
Tascabile
13 gennaio 2014
220 p.
9788806219369

Descrizione

Vincitore premio Pulitzer per la narrativa 2007

«Ci sono libri che si leggono velocemente, che si divorano come si usa dire, questo no. Questo è un libro da leggere lentamente, con i tempi giusti, con le pause che lo stesso autore ci dice di fare, lasciando alcuni spazi bianchi dove respirare, attendere e poi riprendere.» - Giulia Mozzato per Maremosso

Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare. Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio beve per la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...

Valutazioni e recensioni

4,4/5
Recensioni: 4/5
(428)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Scrittura asciutta ma evocativa, precisa ed efficace. Il libro è un pugno sullo stomaco, descrive una realtà altra rispetto alla nostra e pur non dandone spiegazioni, ne dipinge l' essenza in modo inequivocabile. Duro ma assolutamente da non perdere

Recensioni: 5/5

Una scrittura nuda e scarna come la trama di questo racconto. Rimane a galla, sul setaccio di queste duecento pagine, il viscerale amore che vige in famiglia quando le lotte per il superfluo cessano e sull'altare delle vicende rimangono in definitiva l'amore e la bontà. Amore che guida i due protagonisti contro tutto e tutti verso un disperato porto in cui vige ancora la comunità e appunto la bontà. Nella scrittura degli americani mi colpisce sempre questa estrema attenzione ed enfasi nel descrivere e puntualizzare i meccanismi degli oggetti/attrezzi ed il lavoro che su di essi bisogna fare.

Recensioni: 5/5

Ho finito la strada. Ho pianto. Mi ha incupito, avrei dovuto lasciarlo. In un certo senso finisce bene. Dio, la spiritualità, la speranza affiorano solo in punto di morte, quando l'Uomo (un protagonista senza nome, a cui l'autore toglie anche questa misera dignità magari pensando di renderlo Uomo, universale) non ha più necessità, se non quella di aggrapparsi ad una nuova forma di speranza di sopravvivenza, quella dell'anima. Mccarthy chiama l'anima fuoco, in un mondo incendiato, mi sembra addirittura fuori luogo. Probabilmente proprio in questo qualcuno avrà visto una genialità. Questo libro vuole intenzionalmente ferire, non è geniale. Fa rabbia

Recensioni: 5/5

Romanzo che ha superato le mie aspettative. Difficile smettere di leggerlo nonostante l'ambientazione e il soggetto non proprio 'facile'. Cormac McCarthy qui immerge il lettore completamente in un mondo post-apocalittico, quasi come se fosse un esercizio di stile: qualcosa ha avvelenato e bruciato gran parte della Terra e due personaggi superstiti devono cercare di sopravvivere giorno dopo giorno. La prosa è evocativa, trasmette un profondo senso di desolazione e disperazione. Il rapporto tra padre e figlio è rappresentato in modo commovente e autentico, portando il lettore a riflettere sulla natura dell'umanità e sulla forza delle relazioni interpersonali anche nelle circostanze più oscure.