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Inizialmente sono rimasta in parte delusa dall’utilizzo degli stessi artifici presenti in “Ogni piccola bugia”, romanzo d’esordio dell’autrice. Il continuo ripetere che nulla è come sembra, che qualcuno sta mentendo, che ognuno vede la realtà a modo suo l’ho trovato ridondante e non necessario. Procedendo con la lettura però ho ritrovato la Feeney che mi aveva colpito per la capacità di scrittura: scorrevole e a cardiopalma. Come nel precedente, si fatica a staccarsi dalla storia e i personaggi, nonostante qualche incongruenza e qualche piccolo intoppo nell’andamento dei dialoghi, assorbono completamente la lettura. Al punto che non si riesce a smettere di fare congetture e riflettere su chi potrebbe essere l’assassino. In conclusione, qualche piccolo strafalcione nella costruzione della trama c’è (e anche qualche refuso che tanto detesto), ma nel complesso convince per originalità e complessità. Lo consiglio.
Voto 6 tanto decantato che mi aspettavo molto di più. L’ho iniziato con entusiasmo, forse troppo, ma con il progredire della trama mi sono man mano innervosita. Il continuo tira e molla sugli indizi e sulle false piste è diventato irritante. Scrittura lineare senza particolari picchi per arrivare ad un finale surreale a mio avviso anche un po’ tirato via e comunque artificioso. È un thriller che fa il thriller, devo dire anche abbastanza onestamente, ma a me non ha conquistato. Se ne può fare a meno.
Bel thriller con i colpi di scena che ci sia aspetta da una storia come questa. Vale la pena leggerlo, non ve ne pentirete
Scritto bene, senza dubbio. E senza dubbio tiene incollati alle pagine. MA. Il colpo di scena finale è intuibile, mi aspettavo qualcosa di più...