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Scrittura a volte forzatamente accattivante... Gli accadimenti spesso scollegati fra loro fanno pensare a una serie di appunti messi assieme x ricavarne un libro. Ho trovato l'atteggiamento sempre un po' prevenuto nei confronti del Presente ma soprattutto dell'Occidente e abbastanza saccente il tono destinato a coloro che non hanno una visione politica sovrapponibile, classificati come categorie prima di persone (i turisti ignoranti...). Mi ha infastidito il modo di osservare e definire il genere femminile in base all'aspetto fisico e attraverso latenti e gratuiti riferimenti sessuali. Stucchevoli invece i continui apprezzamenti alla sua compagna (di viaggio?) che sembra possedere ogni virtù terrena e divina... fotografa di cui il libro non omaggia nemmeno un'immagine... Infine, la sequenza dei nomi di luoghi e città per lo più sconosciute al lettore medio sembra intenzionale, forse con lo scopo di metterlo in difficoltà, nella posizione di sottomissione culturale... Non posso esimermi infine dall'esprimere i miei complimenti (e la mia incredulità) considerando le condizioni estreme imposte da un viaggio così lungo e irto di gravi difficoltà, affrontato con mezzi minimi, all'età di 60 anni e con un piede malato...
Il mio primo libro di Paolo Rumiz che sicuramente non sarà l'ultimo. Mi ha accompagnata in un ricco ed interessante viaggio "verticale", da Nord a Sud, lungo la frontiera che separa la Russia dalla Unione Europea. Un bellissimo libro, grazie Rumiz!!
beh... insomma... i libri di questo tipo sono sempre ricchi e curiosi perchè raccontano mondi che spesso non conosciamo, e dunque vale sempre la pena leggerli.. però il tono istrionico di questo non mi è piaciuto troppo... un pò troppo autocelebrativo e crepuscolare per i miei gusti... ho fatto fatica a finirlo..
Magnifico. Forse il migliore di Rumiz. Si viaggia tra le righe con lui e la sua compagna di viaggio. Scorrevole, interessante, divertente. Fa riflettere e fa venire una voglia matta di viaggiare in quelle zone, a chi piacciono!