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Dettagli

2014
Tascabile
1 maggio 2014
352 p., Brossura
9788807885341

Descrizione

«Nessuno udì Gesù dire madre mia, perché per le parole pronunciate dal cuore non c'è lingua che possa articolarle.»

Il Gesù Cristo di Saramago, da alcuni cristiani ortodossi ritenuto blasfemo, è un carattere fortemente spirituale, ma in tutto e per tutto umano, che incarna i dubbi e le sofferenze propri della condizione universale di uomo. Il figlio di Dio, dalla nascita a Betlemme alla morte sul Golgota, affronta le medesime esperienze descritte nel Vangelo, qui però narrate secondo una prospettiva terrena, con spirito critico e senso logico. In questa storia non c'è fede nei miracoli, bensì coscienza di trovarsi in balìa della volontà di potenza di un Dio padre distante e indifferente al dolore che provoca. La serie di disgrazie, stragi e morti che costellano l'esistenza di Gesù, fino al non cercato e non accettato compimento del destino di vittima sacrificale, diventa così un'occasione per riflettere sulla contrapposizione tra bene e male, sulla problematicità di fare il giusto tramite l'ingiusto, sull'imperscrutabilità del senso della vita umana e sulla sconcertante ambiguità della natura divina.

Valutazioni e recensioni

4,3/5
Recensioni: 4/5
(57)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Terribilmente ironico, senza pietà verso la Chiesa e lo stesso Dio. Lo stile molto particolare di Saramago potrebbe risultare ostico all'inizio e non essere apprezzato da tutti, ma se si riesce a superare questa difficoltà si potrà apprezzare un vero capolavoro. Consigliatissimo, è per me forse l'opera migliore dell'autore (sì, anche meglio di "Cecità").

Recensioni: 5/5

Non mi è piaciuto il voler rendere "umana" una figura così "eterea" e carismatica. Per il resto, la narrazione è piuttosto fluida, la gran bella penna di Saramago qui è all'apice e alcuni personaggi sono davvero indimenticabili (Pastore). Da leggere.

Recensioni: 5/5

Non mi è piaciuto. La storia, arcinota, viene fin troppo umanizzata. Personaggi di confronto appena abbozzati. Troppo lungo.

Recensioni: 5/5

«Se fossimo così imprudenti, o così audaci, come le farfalle, le falene e altri lepidotteri, e ci lanciassimo nel fuoco tutti insieme, la specie umana in blocco, può darsi che una combustione così enorme, un simile chiarore, attraversando le palpebre serrate di Dio, lo desterebbe dal suo sonno letargico, troppo tardi per conoscerci, questo è vero, ma ancora in tempo per vedere il principio del nulla, dopo la nostra scomparsa». José Saramago rimane sempre una grande scrittore, in questo libro ci sono pagine e pagine che meritano di essere sottolineate, di avere la giusta attenzione, anche se rispetto al suo capolavoro Cecità e a Caino l’ho decisamente apprezzato meno. Sicuramente entra in gioco anche l’argomento iper-religioso che se da una parte mi aveva incuriosito nell’approfondire come lo scrittore portoghese avesse umanizzato la figura di Gesù Cristo dall’altra mi ha reso il libro un po’ sottotono e ripetitivo. Sicuramente Saramago, nella sua vasta produzione, ha scritto di meglio di questo specifico libro.