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Premio Campiello 2017, vorrei fare i miei complimenti all’autrice. Questo romanzo, in mezzo a un mare di libri a mio avviso decisamente sopravvalutati, rientra in quella speciale categoria di libri che sfiorano l’anima delicati, leggeri come una piuma, ma che allo stesso tempo verranno sempre ricordati come: indimenticabili, semplicemente indimenticabili. Sarebbe bello, per me, riuscire a trovare altri libri (italiani) scritti in questo modo.
Storia di vita semplice e modesta, senza sogni o speranze, con segreti e ingiustizie. Da leggere!
Ho amato questa lettura e malgrado la scrittura possa sembrare poco empatica, credo invece sia voluta proprio per farsi attraversare completamente dalla storia senza essere condizionati ma proprio per ciò che trasmette parola dopo parola. Sarà che ho un debole per le storie tormentate ma a me è piaciuto molto.
L'Arminuta è un romanzo che colpisce dritto al cuore, raccontando con una scrittura essenziale ma potente la storia di una ragazzina di tredici anni improvvisamente restituita alla sua famiglia biologica, dopo aver vissuto in un contesto completamente diverso. Donatella Di Pietrantonio riesce a trasmettere in modo magistrale il senso di smarrimento, il dolore dell'abbandono e la difficoltà di trovare un proprio posto nel mondo. La protagonista si ritrova catapultata in un ambiente a lei estraneo, tra nuove dinamiche familiari e una realtà molto più dura rispetto a quella a cui era abituata. Il rapporto con la sorella Adriana è uno degli aspetti più toccanti del romanzo, offrendo un raggio di luce in una storia altrimenti segnata da distacchi e incomprensioni. Lo stile dell'autrice è diretto, intenso, capace di evocare emozioni profonde con poche parole ben scelte. La narrazione è coinvolgente, capace di tenere il lettore incollato alle pagine fino alla fine. Un libro consigliato a chi ama i romanzi profondi, ricchi di emozione e di riflessione, perfetto per chi vuole esplorare le complesse dinamiche dell’identità, della maternità e dell’appartenenza.