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...da leggere. Da solo e con Borgo Sud perche poi si prendono a cuore queste due anime selvagge, si vuole sapere del loro destino e del loro legame. Sembra di essere li, infondo a quelle scale, a tenergliela noi, quella borsa piene di scarpe usate.
La protagonista non saprá piu cosa significa la parola madre, sará per sempre una cicatrice aperta, qualcosa di intangibile e malinconico per lei ma di certo saprà cosa significa la parola sorella e in quell’abbraccio finale possiamo leggerci una potetica chiusura del cerchio tumultuoso delle due famiglie e delle due (a tratti 3) madri.
Indubbiamente un bel libro, con una storia che ti ammalia. Non si può non ammirare la capacità di adattamento e di resistenza della fragile ragazzina protagonista e la sua fiera volontà nel ricercare la verità sugli eventi che l'hanno coinvolta. Lo stile è asciutto con una connotazione di verismo legato all'uso non disturbante del dialetto. Nel filone dell'Amica Geniale di Ferrante. Mi sembra ci sia qualche incongruenza storica. La realtà sociale che il libro descrive , tipo "Cristo si è fermato a Eboli" è quella del secondo dopoguerra (degrado sociale ed economico legato alla miseria e alla povertà che intacca anche i sentimenti), ma la storia è ambientata nel1975. Mi rifiuto di credere che l'Abruzzo fosse così arretrato. Le figure maschili sono meno caratterizzate: il padre vero, gli altri uomini. Dei fratelli, oltre a Giuseppe, Vincenzo e Sergio ce n'è un altro che è una figura muta, di lui non sappiamo né il nome né niente di caratterizzante. L'ostracismo di cui l'Arminuta è oggetto, resta vago sullo sfondo, non approfondito.
Bella la trama,segue un filo che ti aspetti ti porti ad appassionarti sempre di più....invece quel di più non arriva.mi rimane una buona lettura con un po' di amaro in bocca perché il libro decolla ma l'arrivo non è quello desiderato.