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2017
26 settembre 2017
480 p., ill. , Brossura
9788806235932

Descrizione

Perché le matite gialle vendono di più delle altre? Perché Flaubert veste di blu Emma Bovary? Perché nei dipinti di Mondrian il verde non c'è mai? E perché invece Hitchcock lo usa in abbondanza?

Nella società delle immagini il colore informa, come nelle mappe. Seduce, come in pubblicità. Narra, come al cinema. Gerarchizza, come nelle previsioni del tempo. Organizza, come nell'infografica. Valorizza, come nei cosmetici. Distingue, come negli alimenti. Oppone, come nella segnaletica stradale. Si mostra, come nei campionari. Nasconde, come nelle tute mimetiche. Si ammira, come nelle opere d'arte. Infine, nell'esperienza di ciascuno, piace. Tutto questo accade grazie a qualche tecnologia. In primis quella dei mass media, che comunicano e amplificano le abitudini cromatiche. Il pubblico osserva, sceglie, impara; finché queste consuetudini non standardizzano la percezione e il colore comincia a parlare da solo, al punto da sembrare un fatto naturale. Intrecciando storie su storie, e con l'aiuto di 400 illustrazioni, Falcinelli narra come si è formato lo sguardo moderno, attingendo all'intero universo delle immagini: non solo la pittura, ma anche la letteratura, il cinema, i fumetti e soprattutto gli oggetti quotidiani, che per la prima volta ci fa vedere in maniera nuova e inconsueta. Tutte le società hanno costruito sistemi simbolici in cui il colore aveva un ruolo centrale: pensiamo al nero del lutto, al rosso del comunismo o all'azzurro del manto della Madonna. Ciò che di straordinario è accaduto nel mondo moderno è che la tecnologia e il mercato hanno cambiato il modo in cui guardiamo le cose, abituandoci a nuove percezioni. Visto su uno smartphone, un affresco risulta luminoso come una foto digitale. Le tinte cariche e brillanti dello schermo sono ormai il parametro con cui valutiamo la purezza di ogni fenomeno cromatico. Chi ha conosciuto il colore della televisione, insomma, non può piú vedere il mondo con gli occhi del passato. Magari non ne siamo consapevoli, ma abbiamo in mente il giallo dei Simpson anche di fronte a un quadro del Rinascimento. Cromorama ci racconta come oggi il colore sia diventato un filtro con cui pensiamo la realtà. Perché le matite gialle vendono di piú delle altre? Perché Flaubert veste di blu Emma Bovary? Perché nei dipinti di Mondrian il verde non c'è mai? E perché invece Hitchcock lo usa in abbondanza?

Valutazioni e recensioni

4,8/5
Recensioni: 4/5
(59)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Da sfogliare, consultare, perlustrare, collezionare. Bello.

Recensioni: 5/5

Ovviamente da un grafico ce lo si aspetta: il libro è innanzitutto bello da vedere per la sua ricchissima raccolta di immagini e l'impeccabile impaginazione. La quantità e qualità di informazioni, impreziosite da innumerevoli aneddoti, lo rendono poi un libro da leggere e rileggere, un bacino di informazioni preziosissime sia per chi usa i colori, per lavoro o per hobby, sia una lettura fruibilissima anche per i non addetti ai lavori.

Recensioni: 5/5

Un "librone". Scritto benissimo, spazia tra tecnologia, percezione, fisica, design. La competenza di Falcinelli è davvero enorme e conduce il lettore, che a suo carico ha solo la curiosità, attraverso i luoghi e i tempi di una esperienza che, da quotidiana e comune, diventa avventurosa e piena di sorprese. Molto molto, ma molto, bello.

Recensioni: 5/5

“Cromorama” è tutto una scoperta! L’ho letto con calma, per potermelo gustare appieno e soprattutto per capirlo bene, sia a livello artistico, che culturale/sociale, che scientifico.