«Il Maestro e Margherita è uno dei capolavori del Novecento, amato da lettori di ogni età in tutto il mondo, e leggerlo oggi può essere ancora più prezioso per saziare la nostra sete di libertà. Perché a volte lo scontro frontale non funziona; meglio essere furbi come il gatto Behemot.» – Gabriel Boninsegna per Maremosso
«Il Diavolo è il più appariscente personaggio del grande romanzo postumo di Bulgakov. Appare un mattino dinanzi a due cittadini, uno dei quali sta enumerando le prove dell'inesistenza di Dio. Il neovenuto non è di questo parere... Ma c'è ben altro: era anche presente al secondo interrogatorio di Gesù da parte di Ponzio Pilato e ne dà ampia relazione in un capitolo che è forse il più stupefacente del libro... Poco dopo, il demonio si esibisce al Teatro di varietà di fronte a un pubblico enorme. I fatti che accadono sono cosi fenomenali che alcuni spettatori devono essere ricoverati in una clinica psichiatrica... Un romanzo-poema o, se volete, uno show in cui intervengono numerosissimi personaggi, un libro in cui un realismo quasi crudele si fonde o si mescola col più alto dei possibili temi: quello della Passione... È qui che Bulgakov si congiunge con la più profonda tradizione letteraria della sua terra: la vena messianica, quella che troviamo in certe figure di Gogol' e Dostoevskij e in quel pazzo di Dio che è il quasi immancabile comprimario di ogni grande melodramma russo.» (Eugenio Montale)
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Uno dei peggiori libri che abbia letto. Si può leggere due righe per pagina, ed è pure troppo. Impossibile.
Libro non semplice riletto dopo anni. Satirico, surreale con molti tratti di umorismo nero. Vi è sicuramente molto di autobiografico di Bulgakov; nel complesso un grande romanzo d’amore originalissimo nella costruzione che si intreccia in un contesto sovietico in cui persiste la censura e il tentativo di controllo letterario. Tre stelle perché il genere surreale non è tra i miei preferiti ma è certamente un grande classico da leggere. Come dice Woland i "manoscritti non bruciano mai" e anche il Maestro e Margherita è sopravvissuto al tentativo di distruzione prima da parte dello stesso autore e poi dal regime.
La storia concerne la visita del diavolo a Mosca, capitale dell'URSS, il primo stato al mondo dichiaratamente ateo. La trama è centrata sulla storia d'amore tra uno scrittore e drammaturgo anonimo (il Maestro) e Margherita Nikolaevna, sulle persecuzioni politiche inflitte a costui da parte delle autorità sovietiche degli anni 1930, e il suo riscatto. A queste vicende s'intrecciano in parallelo quelle del processo evangelico a Gesù e di Ponzio Pilato, che costituiscono l'oggetto di un romanzo scritto dallo stesso Maestro, il quale era giunto alla pazzia per il rifiuto della censura di Stato a pubblicarlo. Alcuni eventi:: agli stagni Patriarsie il compositore Berlioz è scaraventato fra le rotaie del tram. La sua testa è recisa di netto e rotola lungo le rotaie. Questo è l’evento iniziale, da scenario da Grand Guignol. A questo evento da horror movie fa da contrappeso una narrazione comico-grottesca: il volo di Margherita, nuda, cavallo di un maiale, sui tetti di Mosca. E un’altra narrazione: l’irruzione nella sede del Massolit (letteratura per le masse), che viene messa a soqquadro e allagata compresa la città di Mosca.
I classici russi non mi hanno mai attirato, e quei pochi che ho provato a leggere si sono rivelati non nelle mie corde, e questo libro non ha fatto eccezione. Probabilmente apparirà come un'eresia dare un giudizio negativo ad un libro così celebrato, ma a me non è piaciuto.