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Dettagli

2016
24 marzo 2016
248 p., Brossura
9788854511675

Descrizione


Pubblicato per la prima volta nel 1929, e da allora oggetto di innumerevoli edizioni, Niente di nuovo sul fronte occidentale viene considerato uno dei più grandi libri mai scritti sulla carneficina della Prima guerra mondiale.

Kantorek è il professore di Bäumer, Kropp, Müller e Leer, diciottenni tedeschi quando la voce dei cannoni della Grande Guerra tuona già da un capo all’altro dell’Europa. Ometto severo, vestito di grigio, con un muso da topo, dovrebbe essere una guida all’età virile, al mondo del lavoro, alla cultura e al progresso. Nelle ore di ginnastica, invece, fulmina i ragazzi con lo sguardo e tiene così tanti discorsi sulla patria in pericolo e sulla grandezza del servire lo Stato che l’intera classe, sotto la sua guida, si reca compatta al comando di presidio ad arruolarsi come volontari. Una volta al fronte, gli allievi di Kantorek – da Albert Kropp, il più intelligente della scuola a Paul Bäumer, il poeta che vorrebbe scrivere drammi – non tardano a capire di non essere affatto «la gioventù di ferro» chiamata a difendere la Germania in pericolo. La scoperta che il terrore della morte è più forte della grandezza del servire lo Stato li sorprende il giorno in cui, durante un assalto, Josef Behm – un ragazzotto grasso e tranquillo della scuola, arruolatosi per non rendersi ridicolo –, viene colpito agli occhi e, impazzito dal dolore, vaga tra le trincee prima di essere abbattuto a fucilate. Nel breve volgere di qualche mese, i ragazzi di Kantorek si sentiranno «gente vecchia», spettri, privati non soltanto della gioventù ma di ogni radice, sogno, speranza. Pubblicato per la prima volta nel 1929, e da allora oggetto di innumerevoli edizioni, Niente di nuovo sul fronte occidentale viene considerato uno dei più grandi libri mai scritti sulla carneficina della Prima guerra mondiale, il tentativo, perfettamente riuscito, di «raccontare una generazione che – anche se sfuggì alle granate – venne distrutta dalla guerra» (E. M. Remarque).

Valutazioni e recensioni

4,9/5
Recensioni: 4/5
(60)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Struggente. Assolutamente da leggere per prendere consapevolezza degli errori del passato.

Recensioni: 5/5

Che altro c'è da aggiungere? Solo una piccola nota all'edizione: la traduzione dei termini militari non è impeccabile.

Recensioni: 5/5

15/10/2023ù Assolutamente da leggere. Racconta la triste esperienza di un gruppo di amici durante la prima grande guerra. Dall'esaltazione della battaglia all'annullamento dell' essere umano. assolutamente da leggere. Anche e soprattutto nelle scuole. 10 stelle

Recensioni: 5/5

Struggente romanzo sulle inutili atrocità della prima guerra mondiale, è il racconto in prima persona di un manipolo di ragazzi, giovani, anzi giovanissimi, strappati ai banchi di scuola per andare a compiere il dovere di soldati al fronte. Il fronte, questo “orribile gorgo” dove “la vita se ne va a goccia a goccia”, dove ogni pudore, ogni sentimento, ogni sogno è cancellato dagli ordini militari, dalla disciplina, dal potere derivante dalla gerarchia (“La vita militare consiste in questo che uno ha sempre potere su un altro; e il male è che tutti ne hanno troppo, di potere”). Poco a poco si spegne la speranza in ciascuno di loro, i caduti lasciano ai compagni i propri stivali, chi resiste si rianima solo per un tozzo di pane. E le riflessioni si fanno amare, dure, intrise di pessimismo: “abbandonati come fanciulli, disillusi come vecchi, siamo rozzi, tristi, superficiali. Io penso che siamo perduti”. La pietà non trova spazio neppure nell’ospedale dove vengono ricoverati i feriti: chi non muore soffre per le amputazioni, le infezioni, e basta reggersi appena in piedi per essere rispediti a combattere senza tanti complimenti (“siamo soldati anzitutto, e solo in linea secondaria e in una forma strana e quasi vergognosa siamo individui”). Libro intenso, commovente, ci catapulta nelle buche scavate dalle mine esplose, ci fa sentire le sofferenze dei corpi straziati dal dolore, dilaniati dai colpi nemici, abbandonati sul campo mentre la vita si spegne, e insieme ci fa riflettere sulle assurdità di tutte le guerre, in ogni tempo e luogo.