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Libro carino, però per me il migliore di King rimane It....
Nella prefazione King chiede al lettore di essere buono perché lui l’ha scritto a 23 anni …che dire …meraviglioso! Forse risente della gioventù dell’autore, ma per me fantastico! La parola Vampiro viene scritta a chiare lettere solo dopo la metà del libro, per tutta la prima parte é sottointesa, e anche questo modo di raccontare mi è piaciuto tantissimo! Da leggere assolutamente
È il secondo romanzo del Re e ha in sé tutto quello che ha reso regale tutta la sua produzione letteraria. Storia, personaggi, ritmo, é una costruzione perfetta. Quel non detto che però accade è un elemento che torna spesso nei romanzi di King e ne Le notti di Salem ne troviamo un magnifico esempio.
Il racconto sicuramente prende il lettore, ma manca soprattutto nella parte conclusiva una tensione adeguata al racconto. Si sente insomma che l’autore, e ci mancherebbe, non crede fino in fondo alla possibilità di vampiri aggirantisi in una cittadina della razionale America. Uno spazio sufficiente, ad esempio non è, riservato al prete cattolico che, sconfitto, fugge dalla cittadina maledetta: un autore europeo si sarebbe magari dilungato su pratiche esorcistiche quanto meno con un paio di frasi in latino., uso costante di crocifissi (a malapena se ne vedono un paio di cui uno ‘fai da te) qualche accenno più sostanzioso sulle origini del Dracula in trasferta negli USA. I personaggi sono comunque interessanti e ben caratterizzati, la trama è serrata e il finale inquietantemente aperto.