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Dettagli

2
2014
Tascabile
10 febbraio 2014
XXXII-672 p.
9788806219642

Descrizione

A questo romanzo (pensato e scritto in tre anni, dal 1971 al 1974) Elsa Morante consegna la massima esperienza della sua vita "dentro la Storia" quasi a spiegamento totale di tutte le sue precedenti esperienze narrative: da "L'isola di Arturo" a "Menzogna e sortilegio". La Storia, che si svolge a Roma durante e dopo la seconda guerra mondiale, vorrebbe parlare in un linguaggio comune e accessibile a tutti.

Valutazioni e recensioni

4,6/5
Recensioni: 4/5
(92)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Pensare che in Italia ci sia stata un'epoca dove questo libro era un best seller mi fa invidiare chi quell'epoca l'ha vissuta. Un libro non semplice, con uno stile verboso, super descrittivo e soprattutto una storia triste e piena di dolore. Non una lettura facile o da "ombrellone", come si etichettano spesso i libri oggi giorno, ma che sicuramente lascia un bel segno a chi lo legge.

Recensioni: 5/5

La Storia racconta la brutalità della guerra, la promiscuità degli sfollati, la lotta della resistenza, il bisogno di sopravvivenza, l’attaccamento alla vita e agli affetti. Nel romanzo troviamo Ida Ramundo, giovane vedova ma già segnata dal tempo, e i figli Antonio (detto Ninnuzzu) e Giuseppe (che diventerà Useppe), quest’ultimo frutto di una violenza ad opera di un soldato tedesco di passaggio a Roma. Ninnuzzo è sveglio, forte, ribelle, tra i partigiani diventerà Assodicuori, un lottatore ma anche un errabondo che non conoscerà gloria. Useppe è quel che rimane a sua madre: piccolo e delicato, eppure capace di esplosioni di vitalità. Useppe però ha un “grande male” che lo logora: le crisi epilettiche, improvvise e paralizzanti, gli impediscono di vivere come tutti i bambini. E allora Ida diventa il bozzolo protettivo, la campana di vetro, vigile sorvegliante delle giornate di Useppe, tra le urgenze dettate dalla fame e i traslochi “fortunosi e forzati”. Ma quel male che talvolta sembra concedere una tregua all’esile creatura, ritorna come un’onda che travolge e strappa via, senza lasciare speranza. Vale la pena leggere l’introduzione di Cesare Garboli, che del romanzo traccia non solo l’analisi testuale ma anche il filo delle considerazioni personali, alla scoperta di un testo addirittura gaio, arioso, pieno di humor.

Recensioni: 5/5

La cura descrittiva della Morante tuona in questo libro; speranze, luoghi, vite vissute si intrecciano in una Roma colpita dal secondo conflitto mondiale.

Recensioni: 5/5

Quando si finisce di leggere un monumento alla narrativa non ci sono parole per fare una recensione.