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2015
Tascabile
12 febbraio 2015
168 p., Brossura
9788845277634

Descrizione

Un romanzo tradotto in quaranta lingue, da cui Luchino Visconti ha tratto nel 1967 l'omonimo film con Marcello Mastroianni. Introduzione di Roberto Saviano.

«Ho letto molte volte Lo straniero, l’ho letto da ragazzino ascoltando Killing an Arab dei Cure, quando ancora Robert Smith non era stato costretto a modificare il titolo in Kissing an Arab. L’ho riletto altre volte nel corso della mia vita e ho avvertito la solitudine del protagonista come la vera carta universale di appartenenza al genere umano. Ma resta sempre la prima sensazione. Il caldo e il sole accecante, la sabbia umida sotto i piedi, la paura mortale di aver sbagliato tutto senza sapere perché e la voce squillante di Robert Smith che accompagna quest’incubo: “I’m alive, I’m dead, I’m the stranger killing an Arab.» - Roberto Saviano

«Il mondo è in guerra quando viene pubblicato “Lo straniero”, e in quest’uomo strano Camus addensa il ritratto del suo tempo. La solitudine come stato di natura, la passività tutta novecentesca degli inetti.» – Livia Iannotta per Maremosso

Pubblicato nel 1942, "Lo straniero" è un classico della letteratura contemporanea: protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente Meursault uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto - il processo e la condanna a morte - senza cercare giustificazioni, difese o menzogne. Meursault è un eroe "assurdo", e la sua lucida coscienza del reale gli permette di giungere attraverso una logica esasperata alla verità di essere e di sentire.

Valutazioni e recensioni

4,5/5
Recensioni: 4/5
(118)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Storia molto breve, ma estremamente ben scritta.

Recensioni: 5/5

Molto bello

Recensioni: 5/5

Romanzo breve ma intenso, dal ritmo incalzante. Stile asciutto, telegrafico, essenziale. Trama semplice, drammatica con un finale scontato ma riuscito. Protagonista apatico, ordinario, monotono, bidimensionale, indifferente, passivo, anche in amore, che per puro caso si ritrova inspiegabilmente omicida e accetta tale sua condizione estrema. Da leggere e da far leggere anche nelle scuole.

Recensioni: 5/5

Un perenne filo teso