Storia di formazione, la Trilogia della città di K ritrae un'epoca che sembra produrre soltanto la deformazione del mondo e degli uomini, e ci costringe a interrogarci su responsabilità storiche ancora oscure.
«Una prosa di perfetta, innaturale secchezza, una prosa che ha l'andatura di una marionetta omicida» – Giorgio Manganelli
Quando Il grande quaderno apparve in Francia a metà degli anni Ottanta, fu una sorpresa. La sconosciuta autrice ungherese rivela un temperamento raro in Occidente: duro, capace di guardare alle tragedie con quieta disperazione. In un Paese occupato dalle armate straniere, due gemelli, Lucas e Klaus, scelgono due destini diversi: Lucas resta in patria, Klaus fugge nel mondo cosiddetto libero. E quando si ritroveranno, dovranno affrontare un Paese di macerie morali. Storia di formazione, la Trilogia della città di K ritrae un'epoca che sembra produrre soltanto la deformazione del mondo e degli uomini, e ci costringe a interrogarci su responsabilità storiche ancora oscure.
«Tutto ha inizio con due gemelli che una madre disperata è costretta ad affidare alla nonna, lontano da una grande città dove cadono le bombe e manca il cibo. Siamo in un paese dell'Est, ma né l'Ungheria né alcun luogo preciso vengono mai nominati. Un inizio folgorante che ci immette di colpo nel tempo atroce dell'ultima guerra raccontandolo come una metafora. La nonna è una “vecchia strega” sporca, avara e senza cuore e i due gemelli, indivisibili e intercambiabili quasi avessero un'anima sola, sono due piccoli maghi dalla prodigiosa intelligenza. Intorno a loro ruotano personaggi disegnati con pochi tratti scarni su uno sfondo di fame e di morte. Favola nera dove tutto è reso veloce ed essenziale da una scrittura limpida e asciutta che non lascia spazio alle divagazioni. Un avvenimento tira l'altro come se una mano misteriosa e ricca di sensualità li cavasse fuori dal cilindro di un prestigiatore crudele.» (Rosetta Loy)
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Mah, un libro che si legge, d’accordo, però mi piacerebbe molto conoscere qualche persona facente parte di chi aggiudica premi di alto livello. Francamente non so su che basi assegnano questi riconoscimenti, dato che ci sono libri molto, ma molto più meritevoli di questo. L’ho comprato pensando di leggere un mezzo capolavoro, ma no, ho solo letto un libro normale, senza infamia e senza lode. Devo poi aggiungere che la forzatura nel sottolineare i passi più scabrosi e squallidi dei due protagonisti, descritti in modo così crudo, hanno avuto il potere di innervosirmi. Ultimo, e non ultimo, il secondo e il terzo libro sono molto caotici e non rispecchiano assolutamente la storia del primo. Vero, si parla di menzogne, ma personaggi che scompaiono e poi ricompaiono completamente diversi rendono la lettura difficile. Fortuna vuole che ora il romanzo è pubblicato come tascabile, con un prezzo pertanto più abbordabile.
Libro stupendo. Scrittura essenziale quasi minimalista. Trama unica nella sua originalità. Il rapporto tra Lucas e Matthias è straziante. Classico esempio del potere dei libri e della letteratura.
Tre libri in uno. Il primo libro è decisamente quello meglio riuscito. Ha un linguaggio scarno, essenziale, crudo e conturbante. L ho trovato unico e sorprendente. Si rasenta il capolavoro. La seconda parte è più tradizionale, il linguaggio si fa più romanzato. La storia rimane accattivante. La terza parte è molto confusionaria e ho faticato a capirci qualcosa e a leggerlo. Quando l ho terminato sono rimasto con molti interrogativi e perplesso. Solo il giorno dopo ho realizzato quanto fosse quello l intento della scrittrice e ci era riuscita benissimo a lasciarmi completamente confuso! Ci sono pochi libri come questo che non è solo una lettura, ma una vera esperienza.
Un libro unico, più che raro ai giorni d'oggi. Tiene gli occhi incollati alle pagine e porta il lettore a voler scoprire la verità dietro questa storia oscura e disturbante.