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2019
Tascabile
15 gennaio 2019
960 p., Brossura
9788806238995

Descrizione

Paul Auster ha scritto una sinfonia maestosa suonando i tasti del destino e del caso: un libro che mette d'accordo Borges e Dickens, un'avventura vertiginosa e scatenata, unica e molteplice come la vita di ognuno.

«La cosa migliore che abbia mai fatto Auster, e una delle migliori uscite negli ultimi tempi, non solo in America. Che audacia, quale inventiva, quanta profumata carne al fuoco!»Alessandro Piperno

«Un romanzo ponderoso, con una combinatoria non immediata, se non fosse per la cristallina scrittura di Auster che dà il suo meglio nel tratteggiare come i diversi personaggi reagiscono alle ordinarie catastrofi – incendi di negozi in cui si è investito tutto, fratelli che truffano fratelli, l’adorata fidanzata che bacia un altro: la vita, in poche parole – che si para loro davanti.» – Riccardo Staglianò, il venerdì - la Repubblica

Cosa sarebbe successo se invece di quella scelta ne avessimo fatta un'altra? Che persone saremmo oggi se quel giorno non avessimo perso il treno, se avessimo risposto al saluto di quella ragazza, se ci fossimo iscritti a quell'altra scuola, se... A volte per raccontare una vita non basta una sola storia. Il 3 marzo 1947, a Newark, nasce il primo e unico figlio di Rose e Stanley: Archie Ferguson. Da questo punto si dipanano quattro sentieri, le quattro vite possibili, eppure reali, di Archie. Campione dello sport o inquieto giornalista, attivista o scrittore vagabondo, le sue traiettorie sono diverse ma tutte, misteriosamente, incrociano lei, Amy. Traduzione di Cristiana Mennella.

COME COMINCIA
Secondo la leggenda di famiglia, il nonno di Ferguson partí a piedi da Minsk, sua città natale, con cento rubli cuciti nella fodera della giacca, viaggiò a ovest fino ad Amburgo passando per varsavia e Berlino, comprò il biglietto per una nave chiamata Empress of China che attraversò l'Atlantico in mezzo a violente tempeste invernali ed entrò nel porto di New York il primo giorno del ventesimo secolo. Mentre aspettava di essere interrogato da un funzionario dell'immigrazione a Ellis Island, il nonno di Ferguson attaccò un discorso con un altro ebreo russo. Quello gi disse: Scordati il nome Reznikoff. Qui non te ne fai niente. Per la tua nuova vita in America ti serve un nome americano, uno che suona bene in americano. Poiché nel 1900 l'inglese era ancora una lingua straniera per lui, Isaac Reznikoff chiese suggerimento al piú esperto e maturo compatriota. Di' che ti chiami Rockefeller, fece quello. Cosí vai sul sicuro. Passò un'ora, poi un'altra ora, e quando si accomodò per rispondere alle domande del funzionario, il diciannovenne Reznikoff aveva già dimenticato il nome che gli era stato suggerito da quell'uomo. Nome?, chiese il funzionario. Battendosi la fronte indispettito, lo stanco immigrato se ne uscí in yiddish, Ikh hob fargessen (Non me lo ricordo piú)! E fu cosí che Isaac Reznikoff cominciò la sua nuova vita in America come Ichabod Ferguson.

Valutazioni e recensioni

4,2/5
Recensioni: 4/5
(186)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Non me ne vogliano gli amanti di Paul Auster, ma onestamente non è il genere di lettura che rientra nei miei canoni. Sono amante dei gialli, dei thriller, quindi una prosa romanzata di mille pagine senza colpi di scena, senza pathos, difficilmente mi appassiona. Di queste mille pagine, togliendo gli elenchi infiniti d iscrittori, di film, di attori, di opere letterarie, e quant'altro, potremmo facilemnte arrivare a 800. Lettura lenta e ripetitiva. Delusissimo di quest'opera da molti altri osannata

Recensioni: 5/5

Tante vite, vissute dal personaggio, a volte capita anche a me pensare,.....e se quella volta invece di andare a ..... oppure invece di fare quel percorso avessi fatto .....bello bello

Recensioni: 5/5

Nel pieno solco di quella tradizione glorificata dal concittadino Roth - entrambi sono nati a Newark! - Auster sforna un autoritratto della nazione sbirciata dalle due pupille vispe come due globi secolari di Archie Ferguson, un ragazzo che nella sua anima trattiene a galla il meglio che la cultura ha da offrire: le parabole e i rovelli dei chassidim (Archie è ebreo non praticante), l'amore per il cosmopolitismo letterario (Archie viaggerà in Francia per amore della poesia) e infine un sano senso di patriottismo - non privo di tentennamenti - verso la propria patria spirituale e materiale, gli USA. Stupisce la facilità con cui Auster mantiene un ritmo andante per ben oltre 900 pagine, concedendosi una prosa quasi proustiana, con pochi dialoghi, in cui il ritmo monologante della pagina è scandito quasi unicamente dalle virgole. Non avrei scomodato Borges perché questo romanzo di borgesiano non ha nulla - in generale, è il romanzo stesso ad essere anti-borgesiano per antonomasia. Ma il paragone con Dickens è azzeccato. Consigliato soprattutto a coloro che cercano un romanzo di formazione in cui uno scrittore segue lo sviluppo della propria vocazione.

Recensioni: 5/5

No ce l' ho fatta ma invidio un po' chi lo finisce ... Non cedo sia una sfida ma quasi . E poi dovrei leggerlo con costanza e troppa attenzione per non perdere le fila della narrazione ...Gli altri libri suoi ... Molto più godibili