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Un esclamazione di meraviglia, pronunciata da una mamma alla sua bambina, dà il titolo a questo diario in cui la Ernaux raccoglie aneddoti, curiosità e ricordi legati ad un luogo ormai familiare incorporato nelle vite di tutti noi: il supermercato. Un libro monocorde, da principio curioso e particolare, che non decolla accontentandosi della banalità. Assolutamente soporifero.
L'ho trovato un libro inutile. Penso non fosse necessario che ci fossero spiegate le politiche dei centri commerciali e supermercati per indurre i clienti a spendere oltre quanto necessario e preventivato. Anche le varie astuzie messe in atto dalla scrittrice per trovare parcheggio o ridurre i tempi di attesa alle casse sono cose che noi mortali sperimentiamo ogni giorno.
Confesso di aver scoperto questa autrice solo di recente a seguito del nobile premio ricevuto. Originale, ma nulla di più
Consumo, dunque sono. Nel supermercato si esplica la religione monoteista di massa del mondo consumista occidentale. Tutti intruppati e appiattiti, governati da fantastici burattinai che ci spostano lungo le corsie tirati da fili invisibili, Con gli sguardi che si spostano a destra e a sinistra per non incrociarsi mai perche' il sospiro di sollievo di chi vi entra è l'immersione nel tunnel esistenziale e alienato del nostro tempo. Processione laica dei devoti al dio-merce. La ernaux mette lucidamente a fuoco questo implacabile destino collettivo. e tra lo sconcertato e il divertito lo narra par suo.