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Dettagli

2014
Tascabile
17 giugno 2014
326 p.
9788806222451

Descrizione

Il 1929, passato alla storia come l'anno del crollo di Wall Street che segnò l'inizio della Grande Depressione, è un anno fondamentale anche per la letteratura americana. Escono infatti "Addio alle armi" di Hemingway e "L'urlo e il furore" di Faulkner, una coincidenza che avvicina i libri, diversissimi tra loro, di due amici. Faulkner dà voce barocca a tutte le ossessioni e i fanatismi di quel Sud di cui pativa l'interminabile decadenza, incominciata con la sconfitta nella guerra civile. La mitica contea di Oxford diventa il teatro di un insanabile conflitto tra bianchi e neri, bene e male, passato e presente. Il romanzo è un complesso poema sinfonico in 4 tempi, che scandiscono le sventure di una famiglia del profondo Sud.

Valutazioni e recensioni

4,2/5
Recensioni: 4/5
(32)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

E molto interesssnte lo consiglio vivamente

Recensioni: 5/5

Nella vastita delle universo ci sono molte cose che sfuggono alla comprensione umana. Una è questo romanzo, l'altra è perché venga considerato "Da leggere assolutamente". Sperava di trovarmi di fronte a una versione americana dei Viceré, del Gattopardo, ma invece mi sono trovato di fronte a qualcosa di a dir poco assurdo. Un libro la cui trama va intuita, ma che non viene raccontata. I capitoli raccontano ognuno una giornata dal punto di vista di uno dei membri di una decadente famiglia del Sud degli Stati Uniti di inizio ‘900, tranne l’ultimo che è un resoconto di un giorno di lavoro della serva nera, Dilsey. Le giornate non sono in ordine cronologico ma sono sparse alla rinfusa giusto per confodere ancora di più il lettore. Prolisso e molto noioso nelle parti in cui ci si capisce qualcosa. Non ho mai faticato tanto a finire un libro. Bocciato senza appello e sconsigliatissimo. Gli do una stella, solo perché non posso dargliene zero.

Recensioni: 5/5

polifonico

Recensioni: 5/5

Il romanzo è ambientato nel 1928 (anno che precede la crisi di Wall Street), ma con un salto temporale nel 1910. La storia, che segue le vicende di una famiglia decaduta degli Stati Uniti del Sud, i Compson, è narrata da quattro personaggi diversi a cui appartengono altrettanti registri narrativi. E’ la storia di una famiglia di povera gente colpita da tragedie e continua sfortuna. Benjamin, uno di figli dei Compson, è un ritardato mentale ed è pure stato castrato. Quentin, studente ad Harvard, ha sviluppato un’ossessione morbosa per la vita sessuale della sorella Caddy, che però intrattiene relazioni promiscue che lo sconvolgono. Alla fine il povero Quentin si suiciderà. Caddy, la sorella, era rimasta incinta senza sapere chi fosse il padre. E’ una storia di vinti, in cui l’urlo si riduce a un gemito per la grama esistenza e il furore non è rivolto verso la società ingorda ed egoista che li circonda ma piuttosto verso se stessi. Romanzo duro, di non facile lettura anche per un linguaggio un po’ arcaico difficilmente digeribile dal lettore moderno. E’ probabile che il romanzo, quando fu pubblicato nel 1929, abbia suscitato forti contrasti e controversie nei lettori dell’epoca, senza contare le reazioni avverse delle varie chiese episcopali che pullulano nel sud degli States, ma anche della chiesa cattolica. Oggi l’interesse per queste vicende si è decisamente smorzato e il romanzo ha perso mordente. Inoltre la trama è piuttosto confusa e intricata. Alcune frasi socio-filosofiche sono mal accettate oggi. Sull’umanità: “l’uomo è un problema sulle proprietà impure portato fino a un invariabile zero: punto morto di polvere e desiderio”. Non va meglio alla donna: “delicato equilibrio di periodica sozzura tra due lune contrapposte … liquida putrefazione come cose annegate che galleggiano”. Certi commenti su noi umani difficilmente potranno incontrare il favore del lettore odierno.