Anche se potrebbe essere prevedibile parlare di una band russa utilizzando alcuni dei clichè più spesso associati ai russi, ancora una volta è apparso rilevante segnalare cosa i Motorama stiano mettendo in atto dal 2012, anno in cui ha visto la luce il loro secondo album “Calendar”, venuto fuori da quella “ fredda, stacanovista e instancabile mania del lavoro”. Il successo è stato dirompente, tra il pubblico come tra la critica, e ha spianato loro la strada che ha portato al nuovo capolavoro “Poverty”, uscito nel gennaio del 2015. Da lì è stata un’escalation di tour, set fotografici e video online, che non solo hanno rafforzato la cerchia di fan già esistente, ma hanno anche contribuito ad attirarne di nuovi ed entusiasti. Fin dal loro primo album auto-prodotto del 2008 “Horse”, i Motorama hanno definito la loro personale linea melodica. Dalla città portuale di Rostov-on-Don, hanno portato fuori la loro identità in quella che è poi diventata una loro personale nicchia nella scena musicale. Il quarto, atteso album dei Motorama, “Dialogues”, non delude le aspettative dei fan. Le melodie particolari, le armonie e i testi dei brani, tutto segue un fluire dinamico e giornaliero nell’ambito di quell’attitudine DIY così familiare e gradita a pubblico e critica. Per quanto riguarda “Dialogues” si parla di pop intriso di sorprendente malinconia, rafforzato da testi mozzafiato, tastiere ostinate e bassi smussati ma dinamici.)