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«[Nel medioevo italiano] il popolo non era soltanto un concetto economico, ma anche politico: una comunità politica distinta all’interno del comune, con i suoi funzionari, le sue finanze e la sua costituzione militare: nel senso più autentico della parola, uno Stato nello Stato, la prima aggregazione politica del tutto consapevolmente illegittima e rivoluzionaria».Max Weber
Il volume dedicato a La città inaugura la nuova traduzione italiana del capolavoro incompiuto di Max Weber, condotta per la prima volta sulla base dell’edizione critica tedesca. La fortuna di Economia e società – un testo-officina, uno dei laboratori teorici più importanti del Novecento europeo – è stata fin qui segnata, e forse anche condizionata, dalla particolare forma editoriale con cui il testo fu dato alle stampe, dopo la morte dell’autore. Nell’edizione critica tedesca, l’immenso patrimonio testuale di Economia e società si presenta in una veste completamente nuova rispetto a tutte le edizioni fin qui correnti. E le novità sono di sostanza, giacché modificano in maniera significativa la stessa percezione del testo. Quest’ultimo viene strutturato in modo conforme agli scritti rinvenuti nel lascito dell’autore, abbandonando le articolazioni del lavoro imposte arbitrariamente dai primi curatori dell’opera postuma, e corredando i testi di un apparato critico che ne scioglie i nodi e fornisce gli strumenti indispensabili alla lettura anche dei non specialisti. Ne emerge un’impressionante ricchezza di materiali, in cui l’attenzione ai dettagli storici, politici ed economici si staglia sullo sfondo di un imponente piano di lavoro teorico. In questo modo il percorso multidisciplinare sotteso al filo dell’esposizione weberiana si propone come una ricostruzione, al tempo stesso storica e ideale, delle tappe attraverso cui si è venuto formando quell’unicum della storia del mondo che è rappresentato dalla civiltà occidentale moderna. La città è uno dei nuclei più compatti e originali sviluppati da Weber in vista della costruzione complessiva di Economia e società. L’analisi degli sviluppi della storia umana, e il tentativo di individuare la linea specifica che ha dato origine alle vicende dell’Occidente moderno, raggiungono nella riflessione sul modello urbano uno dei punti più alti, e costituiscono un esempio perfetto dell’ampiezza e dello spessore dello sguardo comparativo di Weber, capace di padroneggiare le diverse epoche storiche, dalla Grecia a Roma, dal medioevo alle civiltà orientali, fino alla nascita del capitalismo moderno. Trattato incompiuto, il testo del grande pensatore tedesco non rinuncia a quella profondità ermeneutica espressa nelle decisive intuizioni che hanno influenzato la successiva ricerca specialistica: il rapporto tra mercato e fortezza signorile, la tensione militare della polis democratica greca, la costituzione di una consapevolezza politica nella borghesia del medioevo italiano. Nella costellazione di Economia e società il saggio sul fenomeno urbano esibisce così una struttura interpretativa compiutamente integrata, nell’aspirazione titanica di comporre una teoria delle forme comunitarie e dei poteri sociali nel loro rapporto con l’economia.
Economia e società
Piano dell’opera:ComunitàComunità religioseDirittoPotereLa città
Il volume dedicato a La città inaugura la nuova traduzione italiana del capolavoro incompiuto di Max Weber, condotta per la prima volta sulla base dell'edizione critica tedesca. La fortuna di Economia e società un testo-officina, uno dei laboratori teorici più importanti del Novecento europeo è stata fin qui segnata, e forse anche condizionata, dalla particolare forma editoriale con cui il testo fu dato alle stampe, dopo la morte dell'autore. Nell'edizione critica tedesca, l'immenso patrimonio testuale di Economia e società si presenta in una veste completamente nuova rispetto a tutte le edizioni fin qui correnti. E le novità sono di sostanza, giacché modificano in maniera significativa la stessa percezione del testo. Quest'ultimo viene strutturato in modo conforme agli scritti rinvenuti nel lascito dell'autore, abbandonando le articolazioni del lavoro imposte arbitrariamente dai primi curatori dell'opera postuma, e corredando i testi di un apparato critico che ne scioglie i nodi e fornisce gli strumenti indispensabili alla lettura anche dei non specialisti. Ne emerge un'impressionante ricchezza di materiali, in cui l'attenzione ai dettagli storici, politici ed economici si staglia sullo sfondo di un imponente piano di lavoro teorico. In questo modo il percorso multidisciplinare sotteso al filo dell'esposizione weberiana si propone come una ricostruzione, al tempo stesso storica e ideale, delle tappe attraverso cui si è venuto formando quell'unicum della storia del mondo che è rappresentato dalla civiltà occidentale moderna.
La città è uno dei nuclei più compatti e originali sviluppati da Weber in vista della costruzione complessiva di Economia e società. L'analisi degli sviluppi della storia umana, e il tentativo di individuare la linea specifica che ha dato origine alle vicende dell'Occidente moderno, raggiungono nella riflessione sul modello urbano uno dei punti più alti, e costituiscono un esempio perfetto dell'ampiezza e dello spessore dello sguardo comparativo di Weber, capace di padroneggiare le diverse epoche storiche, dalla Grecia a Roma, dal medioevo alle civiltà orientali, fino alla nascita del capitalismo moderno. Trattato incompiuto, il testo del grande pensatore tedesco non rinuncia a quella profondità ermeneutica espressa nelle decisive intuizioni che hanno influenzato la successiva ricerca specialistica: il rapporto tra mercato e fortezza signorile, la tensione militare della polis democratica greca, la costituzione di una consapevolezza politica nella borghesia del medioevo italiano. Nella costellazione di Economia e società il saggio sul fenomeno urbano esibisce così una struttura interpretativa compiutamente integrata, nell'aspirazione titanica di comporre una teoria delle forme comunitarie e dei poteri sociali nel loro rapporto con l'economia.
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